Il consiglio regionale commemora le vittime del dovere

Una cerimonia breve e intensa in segno di rispetto per le persone che hanno dato la  vita per la lotta contro ogni forma di criminalità

Consiglio regionale

 «Una cerimonia austera e di grande commozione, come è giusto che sia, per ricordare e rendere onore a tutti i servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere». Così ha detto il Presidente Alessandro Fermi in un’Aula consiliare affollata di autorità e rappresentanti delle Forza dell’Ordine.

Un momento che il Consiglio regionale ha dedicato a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la difesa della legalità e dei valori della Repubblica. «Il nostro compito – ha detto Fermi – è scongiurare l’oblio collettivo di quella che è una straordinaria e peculiare qualità: la devozione al dovere e lo spirito di abnegazione di questi uomini e di queste donne. Gratitudine, solidarietà, giustizia e libertà. Queste sono le parole che ispirano questa giornata, e che vorremmo ispirassero tutte le giornate dell’anno».

Nel suo intervento a nome della Giunta regionale, l’Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ha fatto riferimento anche ai progetti di educazione alla cittadinanza, rivolti alle scuole, che Regione Lombardia attua ogni anno, in collaborazione con l’Associazione Vittime del dovere, per costruire un sentimento «di cittadinanza attiva che abbia come fulcro la legalità».

Dopo gli interventi, si sono succeduti l’attenti del Picchetto d’Onore, chiamato dall’Ufficiale di Picchetto dell’Aeronautica Militare, e il momento in cui l’Assemblea si è alzata sulle note di tromba del Silenzio fuori ordinanza.

Sugli schermi dell’Aula consiliare sono i comparsi i nomi delle 400 persone vittime del dovere, lombarde o cadute in Lombardia, dal dopoguerra ad oggi.

La celebrazione è stata istituita con una legge regionale del 2004 e da allora si tiene intorno al 6 febbraio, giorno in cui nel 1977 gli agenti  Renato Barborini e Luigi D’Andrea furono uccisi al casello di Dalmine, in un conflitto a fuoco con la banda di Renato Vallanzasca.

Alla cerimonia erano presenti le autorità civili e militari, le Associazioni delle Vittime del Dovere e i familiari di alcuni  dei caduti,  fra cui la vedova del Maresciallo d’Andrea e i fratelli di Nicolò Savarino (l’agente ucciso nel 2012 da un SUV, guidato da un ragazzo che voleva sfuggire ai controlli).

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 04 Febbraio 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.