Come difendersi dal licenziamento per giusta causa
Viviamo un periodo storico in cui il mondo del lavoro sta attraversando una fase di crisi: purtroppo si tratta di una crisi che va avanti da fin troppo tempo
Viviamo un periodo storico in cui il mondo del lavoro sta attraversando una fase di crisi: purtroppo si tratta di una crisi che va avanti da fin troppo tempo. Una infinità di volte abbiamo sentito che la ripresa era dietro l’angolo o che sarebbe arrivata a breve, magari l’anno successivo, e invece sembra non giungere mai. In un contesto del genere, il lavoro per molti è diventato un miraggio, un sogno da inseguire senza mai raggiungerlo, almeno il lavoro stabile, quello che ti porterà fino alla pensione (un altro miraggio). Per tante categorie è ormai una abitudine – una triste abitudine – quella di lavorare per qualche mese, al massimo per un anno, e poi dover ricominciare tutto dall’inizio, con la ricerca di un nuovo lavoro. Contratti brevi, a volte brevissimi, licenziamenti dietro l’angolo e una incertezza perenne che condiziona la nostra vita, senza quella sensazione di stabilità che dona serenità e ci permette di costruire il futuro con delle scelte fatte in prospettiva e fondate su basi solide.
Cos’è il licenziamento per giusta causa
Quando si parla di licenziamento per giusta causa si fa riferimento a quello che viene avviene senza preavviso. Questa tipologia di interruzione del rapporto di lavoro si ha per tutte le condotte più gravi che in genere sono frutto di una valutazione del comportamento del dipendente che, essendo ritenuto in malafede, non consente in alcun modo la prosecuzione della collaborazione fra datore di lavoro e dipendente, mancando ormai la fiducia che è un presupposto fondamentale perché il rapporto di lavoro possa proseguire.
Come difendersi
Il licenziamento disciplinare può avere luogo esclusivamente se l’azienda rispetta le condizioni e i termini previsti dallo Statuto dei lavoratori: in mancanza di questi presupposti il licenziamento disciplinare è nullo. L’annullamento del licenziamento, in ogni caso, non comporta automaticamente il reintegro nel posto di lavoro: con il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18, infatti, si tende a preferire il risarcimento del danno piuttosto che il reintegro. Se ti trovi in questa situazione, è in ogni caso consigliabile rivolgerti a dei professionisti, come Agiter Investigazioni, in grado di affiancarti e consigliarti la soluzione più adatta al tuo caso specifico.
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