“Leonardo. Il capolavoro perduto” alle Arti di Gallarate

Martedì sera il film-evento che racconta meticolosamente la storia del Salvator Mundi, il dipinto più costoso mai venduto, ritenuto uno dei capolavori perduti di Leonardo da Vinc

Generica 2020

Per i “Martedì dell’Arte” il Cinema delle Arti di Gallarate presenta martedì 22 marzo alle ore 21 “Leonardo. Il capolavoro perduto di Andreas Koefoed, che racconta meticolosamente la storia del Salvator Mundi, il dipinto più costoso mai venduto (450 milioni di dollari la sua quotazione), ritenuto uno dei capolavori perduti di Leonardo da Vinci.

Girato nel corso di tre anni si snoda come un thriller che vede protagonisti roboanti nomi dell’arte, della finanza e della politica. Il regista Andreas Kofoed posiziona questa storia all’incrocio tra capitalismo e creazione dei miti contemporanei, ponendo al pubblico una domanda emblematica: questo dipinto multimilionario è davvero di Leonardo o semplicemente alcuni uomini di potere vogliono che lo sia?

A partire da questo interrogativo il documentario narra la storia dietro le quinte del Salvator Mundi. Svelando i progetti nascosti degli uomini più ricchi della terra e delle istituzioni artistiche più potenti del mondo, “Leonardo. Il capolavoro perduto” mostra come gli interessi che si celano dietro al Salvator Mundi siano così giganteschi da far diventare la verità qualcosa di secondario.

«Questa storia – spiega Andreas Kofoed – mette a nudo i meccanismi della psiche umana, la nostra attrazione verso il divino e i meccanismi delle società capitaliste in cui denaro e potere prevalgono sulla verità. Il dipinto diventa un prisma attraverso cui possiamo comprendere noi stessi e il mondo in cui viviamo. A oggi non ci sono prove conclusive che il dipinto sia – o non sia – di Leonardo. E finché c’è un dubbio, persone, istituzioni e stati possono di fatto “usarlo” per lo scopo che risulta loro più utile».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Marzo 2022
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