Le scarpe da barca dei Little Feat

La loro Willin’ diventerà una canzone simbolo dei camionisti americani

50 anni fa la musica

Gli americani Little Feat erano il gruppo del chitarrista e compositore Lowell George, che era stato membro delle Mothers of Invention di Frank Zappa e poi se ne era andato col bassista Roy Estrada per formare un quartetto che suonasse rock blues. Sulla sua uscita dalle Mothers esistono ben tre teorie, ma Lowell sosteneva che il notoriamente No Drugs Zappa non avesse gradito che in Willin’ ci fossero riferimenti alla droga. I Feat incisero un primo disco che vendette pochissimo, e decisero di virare leggermente su un suono più levigato, con anche inserimenti di country. Ed anche se quasi subito si sciolsero per poi riformarsi, la musica di questo secondo album Sailin’ Shoes è quella che che sarà fra le più importanti degli anni ’70 del rock americano, almeno fino alla prematura morte per infarto di Lowell, a 34 anni nel 1979. Molti pezzi – la title track sulla cocaina, Easy to slip… – sono strepitosi; alcuni, come A Apolitical Blues, potrebbero stare su Exile; ma certamente il pezzo forte è Willin’, mito dei camionisti: stranamente compariva già nel disco di debutto, in una versione acustica con Ry Cooder alla bottleneck. Non sarebbe diventata un mito se non l’avesse ripresa in mano, rallentata, suonata con il gruppo e Sneaky Pete alla pedal steel: tutta un’altra cosa!

Curiosità: sono piuttosto famose e originali le copertine dei Feat, affidate a partire da qui all’illustratore Neon Park. In questo caso rivisitò spiritosamente due quadri classici: L’altalena di Fragonard, sostituendo la donna con una torta antropomorfa, e, sullo sfondo, The blue boy di Gainsborough, al quale mise il volto di Mick Jagger.

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Pubblicato il 19 Maggio 2022
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