Anaao Assomed: “Il piano di Regione per potenziare i pronto soccorso è un’azione infruttuosa”
Il principale sindacato dei medici ospedalieri critica la delibera regionale che pur individuando un modello valido non mette a disposizione risorse per potenziare il personale e i posti letto

«Cambia il modello, ma i medici sono sempre il solito esiguo numero: la nuova delibera di Regione Lombardia, approvata dalla Giunta, prevede un fittizio efficientamento dei pronto soccorso». Il giudizio di ANAAO ASSOMED Lombardia sul nuovo piano di potenziamento predisposto dall’Assessorato al Welfare non convince il principale sindacato dei medici ospedalieri che mantiene il punto: «prevedere piani di efficientamento per effettuare migliorie all’organizzazione interna ai pronto soccorso senza tuttavia prevedere un’implementazione di risorse disponibili è, in sé e per sé, un’azione infruttuosa e fine a se stessa».
Negli scorsi giorni è stata approvata la delibera della Giunta regionale proposta dalla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, documento che prevede l’ottimizzazione del flusso di pazienti in pronto soccorso al fine di ridurre i tempi di attesa e di ricovero. Oltre al “Bed manager” e al “Nucleo aziendale per la gestione dei ricoveri di area medica”, figure volte a definire le strategie per la gestione dei pazienti, vengono previsti numerosi altri adempimenti per limitare i tempi di gestione alle 8 ore, prima di decidere per la dimissione o il ricovero.
ANAAO riconosce la validità del modello proposto, comprovato da diverse evidente scientifiche, tuttavia, non prevedendo un aumento delle risorse a disposizione del Pronto Soccorso, il modello risulta completamente inefficace. In Lombardia, i letti per pazienti acuti sono inferiori a quanto previsto dalla normativa di legge, (2.75 letti/1000 abitanti invece di 3.0/1000, fonte ISTAT, 2020). Non è possibile gestire i ricoveri in assenza di personale dedicato, né è possibile prevedere l’apertura di nuove camere, attività e ambulatori senza nuove assunzioni. La delibera in esame, inoltre, fa riferimento alla “gestione del transito dei pazienti presso gli ospedali di comunità”, ossia strutture che ancora non esistono e che non hanno individuato, fino ad ora, alcuna risorsa ulteriore.
«Nel 2018 il Ministero ha richiesto modelli organizzativi a norma – afferma Stefano Magnone, Segretario di ANAAO-ASSOMED Lombardia – e questa è la linea seguita. Tuttavia, quando si arriva al punto di dover concretizzare ciò che è previsto dalle delibere, non si è disposti ad investire alcunché. Siamo sempre i “soliti noti”, ormai privi di qualsiasi tipo di entusiasmo, motivazione ed energia; orfani ormai delle stesse componenti emotive che – chi più chi meno – anni fa ci hanno spinto ad intraprendere una simile carriera. Impegnativa, totalizzante ma umanamente appagante e soddisfacente. Ora, se anche questo viene meno a causa di stress e burnout, cosa rimane?»
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