Ottobre 1985: l’incidente con gli USA a Sigonella offre uno spaccato sulla la politica estera dell’Italia di quegli anni
All’interno del lungo processo di pace in Medio Oriente, che alla fine del 1988 avrebbe portato alla proclamazione dello Stato di Palestina, l’Italia ebbe un ruolo primario almeno fino all’inizio del 1985. Poi qualcosa andò storto, provocando anche il peggior incidente diplomatico tra USA ed Italia del secondo dopoguerra

I fatti crudi sono questi: il 3 ottobre 1985, a Genova quattro terroristi palestinesi salirono con passaporti falsi sul transatlantico italiano Achille Lauro, in partenza per una crociera nel Mediterraneo con tappa prevista anche in Israele. Il 7 ottobre un radioamatore intercettò il ‘mayday’ della nave italiana, che annunciava un dirottamento in corso. I terroristi chiesero al comandante di dirigersi verso la Siria, dove intendevano attraccare, ma Damasco rifiutò ed allora la nave fu guidata in acque egiziane. Gli USA seppero quasi subito che (evidentemente per coinvolgere nella questione lo scomodo paese nordamericano) i terroristi avevano immediatamente individuato un cittadino di passaporto statunitense, Leon Klinghoffer, probabilmente solo un povero cristo, disabile, ma ebreo e cittadino USA, che venne ucciso a sangue freddo e gettato in mare.
Il comandante della Lauro negò però fino all’ultimo, e probabilmente fece bene, che i terroristi avessero fatto male ad alcuno. Yasser Arafat chiamò il capo del governo italiano, che allora era Bettino Craxi ed i dirottatori lasciarono la nave nel pomeriggio del 9, affidati al governo egiziano. Ma gli USA non mollarono: quando i terroristi, scortati da un commando governativo a bordo di un velivolo della EgyptAir tentarono di dirigersi a Tunisi (città simbolo perché allora sede del OLP) velivoli militari lanciati dalla portaerei Saratoga li intercettarono e li costrinsero ad atterrare a Sigonella, in Sicilia, un aeroporto militare NATO anche se di piena giurisdizione italiana.
Poco dopo la mezzanotte tra il 10 e l’11 ottobre i presenti, tra i quali il comandante reggente, il sottotenente Giuseppe Gumina (20 anni) assistettero ad una scena surreale: tre cerchi concentrici di militari della Vigilanza Aeronautica, della Delta Force USA e dei Carabinieri, si contesero l’aereo protetto a sua volta all’interno dal commando egiziano. Gli USA volevano i terroristi ed in particolare Abu Abbas, ma Craxi non li concesse, per una questione di principio e di orgoglio patriottico.
Lo scenario internazionale era, allora come oggi, ampio e complesso con l’Italia primo attore nel Mediterraneo occidentale. Il governo presieduto da Craxi, con l’aiuto esperto del Ministro degli Esteri Giulio Andreotti, perseguiva in quegli anni una politica filoaraba che giustificava in alcuni casi la lotta armata come strumento politico, anche se nel caso palestinese questa veniva considerata inutile.
Con Reagan accondiscendente (perché interessato ad una politica italiana che fosse ostile al comunismo reale) Craxi ed Andreotti téssero a partire dal 1983 un piano di pace a guida italiana per il Medio Oriente. Nel febbraio del 1985 tuttavia, a Roma, il premier socialista israeliano Shimon Peres bocciò il progetto italiano, considerato prematuro, riannodando in questo modo la matassa.
Ronald Reagan aveva un buon feeling personale con Craxi, che dalla diplomazia USA era anche considerato un politico dal futuro brillante, ma questo non gli impedì di metterlo in difficoltà durante la crisi di Sigonella; il PRI di Giovanni Spadolini, più vicino ad USA ed Israele, fece infatti cadere il governo togliendogli a fiducia. La successiva stretta di mano tra Craxi e Reagan del 24 ottobre a New York, che rinsaldava l’amicizia con gli USA, costò forse all’Italia l’attentato alle compagnie El Al e TWA del 27 dicembre 1985 all’aeroporto di Fiumicino. Gli arabi d’altra parte non dimenticarono mai la vicinanza politica di Craxi: a questa riconoscenza è probabilmente dovuta la protezione goduta dal leader socialista in Tunisia negli ultimi anni della sua vita. Uno dei quattro giovani dirottatori, infine, venne molti anni dopo segnalato anche come venditore di kebab a Perugia.
Scheda libri:
Bettino Craxi – “La notte di Sigonella” – Mondadori – 2015 (comodissima la versione Kindle)
Salvo Fleres, Paolo Garofalo – “Sigonella, l’ora che manca alla storia” – Officina della Stampa – 2019
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