Come gli Nft cambiano il mercato dell’arte, tre esperti varesotti ne discutono al Parlamento europeo

Alex Grassi, Riccardo Feggi e Federico Feggi hanno spiegato le opportunità che le nuove tecnologie forniscono agli artisti, ma anche i rischi di una regolamentazione troppo stringente per il settore

nft parlamento europeo

Il dibattito su Nft, blockchain e mercato dell’arte è arrivato al Parlamento europeo la mattina di mercoledì 4 ottobre grazie a tre giovani esperti della provincia di Varese. Si tratta di Alex Grassi (giurista specializzato in diritto dell’arte), Riccardo Feggi (giurista specializzato in tema criptovalute e Nft) e Federico Feggi (ingegnere informatico), autori del libro Blockchain, Criptovalute e Non-Fungible Tokens: Le Nuove sfide del mercato dell’arte. Al centro dell’incontro vi erano le opportunità che queste nuove tecnologie hanno messo a disposizione degli artisti, ma anche i danni che una regolamentazione troppo stringente potrebbe creare al mercato, soprattutto alle realtà più piccole. La conferenza di mercoledì è stata organizzata su iniziativa dell’europarlamentare Angelo Ciocca membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

Nft e blockchain, cosa sono?

Blockchain è il termine che si usa per indicare delle tipologie di registi digitali criptati, condivisi su piattaforme differenti e che non fanno quindi affidamento a una sola autorità centrale. Proprio grazie a queste caratteristiche (che rendono i registri molto difficili da modificare), questa tecnologia viene utilizzata per conservare in modo sicuro informazioni relative, per esempio, allo scambio di criptovalute.

Nft è invece una sigla che sta per non-fungible token, e indica un identificatore digitale registrato in una blockchain. Questo identificatore è unico: può essere trasferito a un nuovo proprietario, ma non può essere copiato, modificato o sostituito. Per questo, gli Nft hanno fatto il loro ingresso nel mercato dell’arte come certificati di autenticità o atti di proprietà delle opere.

Nft e mercato dell’arte

«Tecnologie come Nft e blockchain – spiegano gli autori – permettono a chiunque di diffondere le proprie opere, rendendo di fatto il mercato dell’arte accessibile a tanti nuovi artisti e piccole realtà. Inoltre, questi strumenti sono metodi molto sicuri per controllare il tracciamento delle opere e garantirne l’autenticità».

Artisti e addetti ai lavori che hanno deciso di scommettere su questa “rivoluzione” del mercato dell’arte devono però affrontare nuove sfide soprattutto dal punto di vista giuridico. «Nonostante buona parte dei regolamenti o delle direttive devono ancora entrare a regime – spiegano gli autori -, si può già parlare di ipertrofia normativa del settore: lato fiscale, antiriciclaggio e finanziario. L’approccio normativo del legislatore europeo e nazionale è sicuramente positivo, in quanto è necessario garantire una tutela agli investitori che si affacciano sul mercato. D’altra parte, il rischio che si corre è quello di strozzarne la libera concorrenza, impedendo l’accesso alle piccole-medie piattaforme che intendono fornire servizi di questo tipo. Col nostro intervento abbiamo voluto mettere ordine fra le diverse normative, rappresentando altresì le prospettive applicative della tecnologia».

nft parlamento europeo

Non solo opere d’arte

Durante l’incontro di mercoledì al Parlamento europeo, la discussione ha toccato anche le potenzialità della tecnologia blockchain in altri settori oltre a quello dell’arte, come per esempio l’agricoltura. «Questo strumento, infatti, può avere parecchie applicazioni. In particolare – aggiungono i relatori – il tracciamento dell’intera filiera dei prodotti agricoli come forma di tutela del made in Italy e del consumatore. In conclusione, questa tecnologia è nata con l’idea di porre l’utente al centro, fornendogli importanti strumenti prima inaccessibili: dalla certificazione immutabile di autenticità di un’opera d’arte, alla garanzia che il prodotto che finisce sulla propria tavola provenga da una determinata filiera».

Alessandro Guglielmi
alessandro.guglielmi@varesenews.it

 

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Pubblicato il 05 Ottobre 2023
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