Le poste assumono postini in Lombardia
Seicento assunzioni a tempo determinato per il periodo luglio/settembre per il recapito della posta. Rientra nell'accordo di riorganizzazione del servizio
Seicento posti di lavoro temporanei alle Poste in Lombardia. Per assicurare la regolarità e la continuità nel recapito della corrispondenza anche nei mesi estivi, le Poste hanno avviato l’assunzione di
circa 600 persone per il periodo luglio/settembre, garantendo la fruizione delle ferie estive al personale del recapito e della logistica, senza interruzioni nel servizio.
Allo stesso tempo l’azienda sta dando attuazione alle norme contenute nel contratto di categoria appena rinnovato, che prevedono le “clausole elastiche” per il personale con contratti di lavoro part-time. Cioè, sarà data la possibilità, su base volontaria, al personale con contratto di lavoro part-time verticale per soli 6 mesi di lavoro (circa 1.000 unità nella sola Lombardia) di poter lavorare fino al 90% della corrispondente prestazione a tempo pieno. In tal modo viene garantita la stabilizzazione
dei livelli occupazionali e del reddito di centinaia di lavoratori con positive ricadute sulla continuità e qualità del servizio di recapito con persone già professionalizzate.
«Con questa decisione – spiega il segretario generale del sindacato delle Poste Flp Cisl della Lombardia, Pino Marinaccio – l’azienda ha rispettato gli accordi unitariamente sottoscritti a livello nazionale e regionale che hanno accompagnato un difficile e complesso percorso di riorganizzazione del recapito e della logistica che ha coinvolto migliaia di lavoratori senza ricorso a licenziamenti ne ad ammortizzatori sociali, portando la settimana lavorativa da 6 a 5 giorni con il conseguente aumento giornaliero degli orari e dei carichi di lavoro».
L’intero processo di riorganizzazione, che ha comportato una riduzione di personale, sta terminando con gli aggiustamenti in corso nei carichi giornalieri di lavoro e con la riassegnazione delle zone nel recapito.
«Occorre ora gestire il consolidamento e lo sviluppo nei servizi offerti – aggiunge Marinaccio – per stabilizzare i livelli occupazionali e garantirne la qualità richiesta da imprese e cittadini in una regione come la Lombardia in cui forte è la competizione e la concorrenza».
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