Il Pd sull’incontro tra Lega e Ats Insubria: «Cittadini stanchi della propaganda»
Un appuntamento che il Pd ha definito come uno «spot» di fronte alle «ben chiare difficoltà del Sistema sanitario lombardo nel garantire una gestione efficiente del piano vaccinale»

Le segreteria provinciale del Pd è critica riguardo l’incontro tra i rappresentanti leghisti e i vertici di Ats Insubria che si è tenuto nella serata di venerdì 19 marzo. Un appuntamento che il Pd definisce «pura propaganda» di fronte alle «ben chiare difficoltà del Sistema sanitario lombardo nel garantire ai propri cittadini una gestione efficiente del piano vaccinale».
«I cittadini varesini – commenta il Pd provinciale – sono stanchi di assistere a spot da parte di chi dovrebbe invece garantire celerità e standard adeguati nella campagna vaccinale, almeno confrontabili a quelli delle altre regioni italiane. Vedere esempi di pura propaganda, come questo restituisce la sensazione di un atteggiamento farsesco di fronte alle aspettative dei varesini. Con l’11,9%, la Lombardia è la quart’ultima regione italiana per dosi somministrate in rapporto alla popolazione».
«Ci aspetteremmo – aggiunge il Pd – che chi rappresenta le istituzioni sul territorio abbia ben chiare le difficoltà del Sistema sanitario lombardo nel garantire ai propri cittadini una gestione efficiente del piano vaccinale a partire dal sistema di prenotazione, affinché non si verifichino gli assurdi errori che hanno concentrato per errore la vaccinazione di 500 anziani in sole due ore determinando un caos organizzativo per il personale sanitario e disagi alle persone».
«Il Pd provinciale e gli amministratori di centrosinistra della Provincia – conclude infine la segreteria – dall’inizio della pandemia hanno lavorato per offrire il proprio supporto alla Regione e all’Ats: la disponibilità di spazi per garantire centri vaccinali nei propri comuni non è altro che l’ultimo di una serie di azioni messe in campo per assicurare efficienza nella campagna vaccinale da parte degli amministratori locali. Continueremo pertanto ad operare senza proclami e con il senso di responsabilità che ci contraddistingue».
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Ci sono anziani rimasti soli nelle case di riposo dove è negata la visita di qualsiasi famigliare.
Ci sono famiglie separate in comuni diversi che non si possono incontrare, famiglie magari con genitori anziani che anche se autosufficienti stanno vivendo psicologicamente con molte difficoltà questo ultimo anno .
E questi pensano a farsi i selfie come dei teenager quando liberamente si riuniscono con il presunto obiettivo di affrontare e smarcare le numerose criticità della regione ciellina.
Un pò di umiltà non guasterebbe.