Pendolari delle Nord: un futuro migliore?
Le Fnme pubblicano un pre-bando per la sostituzione di quasi tutti i vecchi treni. Un'operazione da 400 miliardi in cinque anni
Ferrovie Nord, cinque anni per cambiare tutto; si annuncia un ammodernamento dei treni destinato a dare una svolta al viaggio quotidiano di migliaia di pendolari. Già in questi giorni il primo assaggio: due nuovi treni ad alta frequentazione sono sulle rotaie e altri due sono in collaudo, pronti ad entrare in funzione entro breve. A fine giugno, poi, quattro nuovi Taf completeranno la prima iniezione di tecnologia nelle rete.
Ma é il progetto per il futuro che rappresenta la vera rivoluzione. L’azienda, pressata da anni di lamentele, ha dato avvio a un piano per il rinnovo dell’intero parco rotabile. Un’operazione da 400 miliardi che dovrebbe portare alla quasi completa eliminazione dei vecchi treni. Le Fnme hanno pubblicato da alcuni giorni l’avviso di "gare a procedura negoziata". Una sorta di pre-bando, per invitare le aziende del settore a partecipare al bando vero e proprio, in programma alla fine di settembre. Le prime consegne dovrebbero avvenire tra due, o più ragionevolmente tre anni. La Regione ha già previsto uno stanziamento di 30 miliardi. Per gli altri 370 l’azienda beneficerà di fondi statali. A fine settembre partiranno quindi tre distinte gare. La prima riguarda la fornitura di sei locomotori (più sei in opzione) per sostituire i più vecchi attualmente in funzione, costruiti tra il 1928 e il 1945. Valore della commessa: 24 miliardi. La seconda é relativa a sei convogli (con possibilità di raddoppio) da impiegare sulla tratta Malpensa Express, al posto dei Taf modificati (Treni ad alta frequentazione) oggi in funzione. La terza e più importante gara, con un importo decisamente più consistente, 306 miliardi, si riferisce ai treni pendolari; 27 convogli a due piani (99 vetture), che dovranno spazzare via il calvario del pendolare con scaldini, sedili di legni e finestrini bloccati. I tempi, per queste consegne, saranno però più lunghi: si parla di almeno tre anni per i primi treni e il resto scaglionato nel tempo. La gara prevede anche in questo caso un’opzione per la realizzazione di altri treni che, se applicata, farebbe salire il valore della commessa a oltre 600 miliardi. Addio vecchi treni dunque? Piano. E’ vero che la maggior parte delle "vecchie carrette" andrà in pensione. E’ però anche vero che dopo il quadruplicamento dei binari tra Cadorna e Bovisa potrebbe esserci un’intensificazione delle corse, e quindi i vecchi treni, che i pendolari chiamano affettuosamente "del Far west", potrebbero rimanere in circolazione. |
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