Quando sei nato, dove ti nascondi?
Delude le aspettative il nuovo film di Giordana che cerca di scavare nel problema dell’immigrazione clandestina
Uno sguardo sulla realtà, purtroppo non molto originale. Quando sei nato non puoi più nasconderti non raggiunge i livelli de La meglio gioventù e nemmeno de I cento passi. Il regista Marco Tullio Giordana, insieme agli sceneggiatori più quotati d’Italia Rulli & Petraglia, confezionano un buon film con storie di vita attuali, peccato che però il loro sguardo sulla realtà indaghi poco sulla situazione drammatica degli immigrati clandestini.
La storia è quella di un bambino di una famiglia benestante bresciana che ha un occhio particolare per le altre etnie e che un giorno, durante una gita in barca, finisce in acqua. I genitori lo credono morto, ma lui viene salvato da una nave di clandestini dove fraternizza con un ragazzo rumeno e sua sorella. Il bambino, una volta giunto a terra chiederà ai genitori di aiutare coloro che lo hanno salvato.
La storia poteva essere un buon pretesto per scavare meglio in una situazione, l’immigrazione, che ormai da 15 anni, è in condizioni precarie, sia per l’accoglienza, sia per l’aiuto offerto ai fuggitivi. Ma il film non scava più di tanto nell’attualità: fosse stato girato negli anni ’90 sarebbe stata la stessa cosa e, anzi, avrebbe avuto più senso, come L’america di Gianni Amelio.
Ma Quando sei non puoi più nasconderti non aggiunge molto rispetto a quanto si sa dai quotidiani e dai telegiornali, non scava nelle vite dei personaggi che il bambino incontra, si ferma sugli italiani, il bambino e la sua famiglia, e il loro modo di vedere (e vivere) questa situazione.
È pur vero che il film ha una sua dignità, che ha una storia ben precisa incentrata sul bambino e sulla sua presa di coscienza sul vero valore di quello che lo circonda, dai soldi all’amicizia. Anche qui, però, non si va oltre certi luoghi comuni che forse diventati più un vizio della televisione e delle fiction. Ma se in televisione un certe “facilità” sono quasi un obbligo e giustificate, il cinema ha il dovere di andare più a fondo.
Bravi gli attori, su tutti Alessio Boni, costantemente in crescita. Nel complesso non un brutto film, ma da Giordana ci si aspettava di più.
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