Troppi frontalieri in auto, l’unica soluzione il treno
Il preoccupante aumento dell'inquinamento nelle zone di confine sta allarmando i ticinesi. Ma dove sono i treni?
Solo il treno può salvare i frontalieri dalle lunghe ed estenuanti code ai principali valichi con la Svizzera e solo il treno può salvare la zona di confine dalle polveri sottili che superano i livelli costantemente nelle ore mattutine e serali. Attualmente solo l’1% dei frontalieri utilizza il treno per recarsi al lavoro oltre confine. Un dato che allarma soprattutto i ticinesi come ha dichiarato più volte lo stesso presidente del consiglio ticinese Marco Borradori sempre più alle prese con questo tipo di problemi come dimostra la campagna di sensibilizzazione lanciata quest’inverno contro l’inquinamento soprattutto nella zona del mendrisiotto.«L’unica via d’uscita per interrompere queste code estenuanti che stanno portando al collasso il sistema viabilistico – ha detto Borradori – è il treno. Solo così si può invertire la tendenza». La volontà di trasferire il traffico veicolare dei pendolari su rotaia appare come un’esigenza forte che il Ticino vuole portare avanti ma che, per il momento, non può avverarsi perché mancano alcuni collegamenti ferroviari importanti come quella manciata di chilometri di rotaia che separano Stabio da Arcisate. Solo così il Gaggiolo potrà tornare a respirare. Anche al valico di Ponte Tresa il problema è molto simile e la mattina ci si può impiegare anche più di un’ora per percorrere 18 chilometri e l’idea di creare una specie di metropolitana leggera che colleghi Luino a Ponte Tresa italiana e le due Ponte Tresa tra di loro in modo da creare un unico asse ferroviario tra Luino e Lugano è tramontata già alcuni anni fa così come il vechio progetto di portare il trenino Ponte tresa-Lugano almeno fino alla parte italiana in modo da favorire prima del confine lo scambio auto-treno e non appesantire il traffico veicolare sulle arterie elvetiche. Intanto le ferrovie federali svizzere e quelle italiane hanno stretto una joint venture creando una società ad hoc per il trasporto nell’area di confine tra Ticno e Lombardia denominata Ti-Lo. La Tilo ha già acquisito la tratta Bellinzona-Luino, altro punto caldo del frontalierato. Qui la linea ferroviaria c’è ma sono solo quattro i treni giornalieri che effettuano la spola tra i due centri. Una linea altamente sottoutilizzata che potrebbe essere potenziata. Qui le code di automobili si formano d’estate quando al rientro serale dei frontalieri si aggiunge il traffico di turisti e bagnanti che tornano dalle spiagge creando code ogni sera lunghe anche cinque- sei chilometri. Questo il quadro di una situzione delirante per i pendolari che ogni giorno sopportano il peso della giornata lavorativa più relativa coda con tutte le conseguenze del caso.
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