Meglio rallentare, l’autovelox non si tocca
La giunta cardanese ha convocato una conferenza stampa per ricostruire i tratti della vicenda: "tutte le regole sono state rispettate chi pensa il contrario si informi"
«Troppe accuse infondate sull’autovelox». Dopo le proteste (l’autovelox della discordia) di alcuni lavoratori di Agusta Westland, tra i più multati sulla strada di via Adige, e le voci delle opposizioni che si erano aggiunte al coro, la giunta cardanese ha convocato una conferenza stampa per ricostruire i tratti della vicenda. La volontà della giunta, ora guidata dall’assessore Andrea Franzioni, è quella di respingere le critiche e riportare la questione «all’interno dei limiti imposti dalle norme di legge», spiegando le modalità di applicazione del rilevatore di velocità sono imposte dal codice «e non possiamo certo intervenire per aumentare il limite di velocità concesso».
Per spiegare la scelta, però, sono voluti partire da lontano: «sono tanti i cittadini che interpellavano la sindaca Laura Prati anche sulle questioni di sicurezza – spiega l’assessore alla sicurezza Nicola Del Vecchio -, insieme abbiamo spesso discusso di come poter affrontare i problemi sollevati dai cittadini sulle strade segnalate come pericolose. Via Adige era una di queste e perciò abbiamo voluto intervenire».
Scartati altri tipi di possibili interventi, come i controlli di polizia sul posto per inadeguatezza della strada e per carenza di personale, «abbiamo scelto di optare per il rilevatore di velocità». Il limite di 50 chilometri orari, che a molti di coloro che hanno sollevato polemiche è sembrato eccessivamente punitivo, sarebbe in realtà imposto dal codice della strada: «stiamo parlando di una strada urbana – spiega il consigliere Marco Zocchi -, quindi un tratto automobilistico dove il codice impone una velocità massima consentita fino ai 50 chilometri orari. Il limite oltre il quale scatta la multa è quindi obbligatoriamente fissato sui 50 chilometri all’ora, con una tolleranza di 5 chilometri. Oltre si prende la multa. Non è nelle nostre possibilità quella di scegliere arbitrariamente il limite da fissare».
L’assessore al bilancio Enrico Pozzi vuole ribadire anche l’inconsistenza dell’accusa di voler fare cassa con l’autovelox spiegando che ciò sarebbe tecnicamente impossibile visto il funzionamento di un bilancio pubblico: «si vuole far cassa con le contravvenzioni quando si mette nel bilancio previsionale una cifra spropositata di entrate sotto quella voce – spiega Enrico Pozzi -. Noi abbiamo sempre messo delle cifre dimezzate rispetto agli anni passati e quest’anno chiuderemo con circa 650mila euro di entrate dovute alle multe. Una cifra assolutamente in linea e nella norma rispetto alla media di questo territorio. Se poi ci si vuole lamentare per chi cerca di far rispettare la legalità è un altro problema».
Insomma, a Cardano è meglio abituarsi e rallentare: l’autovelox non si tocca. La giunta ribadisce che tutte è stato fatto in accordo con la polizia locale e quindi con le regole imposte dal codice, «ci dispiace per chi ha preso una multa per aver superato il limite di 1 solo chilometro, ma siamo contenti se questo provvedimento potrà fermare chi percorre quella strada a più di 100 chilometri orari mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri».
Viste le tante proteste Franzioni spiega che ci sarà un ulteriore confronto con il comando di polizia «per capire la fattibilità di applicare altri tipi di controlli, ma il provvedimento intanto va bene così».
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