Dal Kamut ai pomodori pachino, Bressanini racconta le nuove Bugie
E' uscito da poco "Le bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo”, scritto dal chimico dell'Università dell'insubria e divulgatore scientifico, soprattutto in campo alimentare
Non c’è dubbio: Dario Bressanini, docente di Chimica all’università dell’Insubria che sta diventando uno scrittore di successo per i suoi libri che "smontano" i pregiudizi e le manie alimentari, per il suo blog "La scienza in cucina" e per le sue rubriche che parlano di chimica e culinaria sul prestigioso mensile "Le Scienze" ha colpito nel segno anche stavolta.
E non c’è dubbio: la più interessante scoperta dell’ultimo libro di Bressanini edito per Chiarelettere “Le bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo” è il racconto sulla verità del kamut, che più che un "grano antico, degli egizi„ è un marchio internazionale nato in Canada. Ma è molto interessante scoprire anche che i pomodori ciliegini Pachino non sono affatto caratteristici di quel paese siciliano, che per tradizione ha sempre prodotto pomodori di taglia normale, e sono anzi un importazione da Israele.
Bugie magari che non fanno male alla salute: ma influenzano molto la nostra disponibilità ad acquistare questo o quel prodotto, influenzando anche la nostra disponibilità di spesa nei confronti di prodotti „naturali”, con “zero chimica” o “arricchiti”. Falsità o esagerazioni da marketing, che spesso non inficiano il gusto di quel che mangiamo (ma in alcuni casi sì: come i vini a minore o maggior prezzo, altro capitolo edificante) ma servono a distinguere questo o quel prodotto in una selva di prodotti simili, e magari ritoccarne, anche sostanzialmente, il prezzo.
Dopo il successo di "Pane e bugie", edito dalla stessa casa editrice nel 2010 e dedicato alla disinformazione in campo alimentare, Dario Bressanini aiuta quindi, con questo secondo volume, a comprendere maggiormente cosa raccontano, e cosa nascondono, le etichette dei prodotti che acquistiamo: per esempio che un prodotto che l’etichetta descrive come a "chimica zero" i conservanti li contiene, che il prezzo di una bottiglia di vino ne influenza l’apprezzamento e che il tonno più buono non si taglia con un grissino. Un libro come sempre da non perdere, se si vuole sfatare qualche mito alimentare, e mangiare con un po’ di consapevolezza in più.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Lina Hepper su La Provincia di Varese studia un gestore unico dei rifiuti: "Una strategia a lungo termine per anticipare il futuro"
Cloe su Quattro eccellenze varesine premiate dai Travelers' Choice 2025 di TripAdvisor
lenny54 su Turisti ebrei con la kippah aggrediti in autogrill a Lainate
Felice su A Gallarate è stata aperta la maxi-rotonda lungo viale Milano
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.