La Provincia pronta a vendere le sue quote di SEA a Regione Lombardia
L'ente è pronto a mettere sul mercato lo 0,64% di SEA puntando a ricavare tra gli 8 e i 9 milioni di euro: "Se Regione vuole entrare in SEA questa è l'occasione"

La Provincia di Varese è pronta a vendere le sue quote di SEA -la società che gestisce Linate e Malpensa- a Regione Lombardia. E’ il capogruppo di maggioranza a Villa Recalcati, Paolo Bertocchi, ad annunciarlo spiegando che «il presidente Maroni ha più volte espresso la volontà di Regione Lombardia di entrare nella società per difendere e valorizzare il territorio. Bene, credo che questa, per Regione, sia un’occasione da non lasciarsi sfuggire».
L’ente è pronto a mettere sul mercato lo 0,64% di SEA puntando a ricavare tra gli 8 e i 9 milioni di euro. «Se Regione Lombardia -continua Bertocchi- accordandosi con il Comune di Milano, volesse acquistare le quote noi siamo pronti. L’ingresso di Regione nella società sarebbe una grande novità, è l’ente pubblico più importante che può lavorare a fianco e a supporto dei Comuni anche per mantenere una rappresentanza del territorio nel Cda. Sono state molte le dichiarazioni della Giunta Maroni in questi anni su Malpensa: questa è l’occasione di passare dalle parole ai fatti».
Il consigliere si dice anche «molto stupito dai tanti commenti che si sono sollevati sulla vendita delle azioni SEA da parte della Provincia di Varese operazione erroneamente paragonata a quella del Comune di Busto Arsizio. La nostra decisione è pubblica dal febbraio 2016. Fosse stato per l’amministrazione Vincenzi non avremmo mai venduto le quote. Però non si è trattata di una scelta: per evitare infatti il default, insieme alla Corte dei conti ed al Ministero dell’Interno, abbiamo costruito un piano di rientro decennale per ripianare il disavanzo di bilancio. Piano che comprende anche questa cessione. È facile fare finanza creativa sulla stampa con il portafoglio e le responsabilità amministrative degli altri. Senza questo piano la Provincia sarebbe fallita e oggi ci sarebbe un commissario che avrebbe liquidato l’ente con pesantissime conseguenze per tutti i cittadini, altro che tutela del territorio».
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