La Via Francigena cammina verso l’Unesco

Le sette regioni attraversate dallo storico cammino hanno presentato il lavoro per la candidatura per diventare patrimonio dell'Umanità

Siena e Via Francigena

Le regioni italiane lungo cui scorre la Via Francigena stanno lavorando per candidare lo storico cammino come bene Unesco. È stato firmato un protocollo di intesa tra le sette regioni: Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Lazio e Toscana con quest’ultima come capofila. Le realtà lavoreranno a stretto contatto con l’associazione Europea delle Vie Francigene per arrivare alla candidatura entro marzo 2018. 

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Il tratto riconosciuto dal Consiglio d’Europa è quello che percorse Sigerico da Canterbury a Roma attraversando l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e l’Italia è attraversa 140 comuni. Insieme a questo si parla di un fascio di vie. 

“Il lavoro da fare è tanto – ha raccontato Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene – ma siamo pieni di entusiasmo. Avere il riconoscimento dell’Unesco significherà far crescere ancora di più e meglio il cammino”. 

La Toscana ha iniziato a riflettere sulla Francigena dal 1994. Dopo dieci anni ha iniziato a lavorare stabilmente per il cammino. Da allora sono state realizzate tante azioni anche con importanti investimenti per una grande valorizzazione. 

In Val d’Aosta gli assessorati alla cultura e al turismo lavorano insieme per la Francigena. Il cammino si snoda lungo l’antica strada romana per 95 km, con 25 ore di cammino, 5 tappe e venti comuni coinvolti. Il punto più alto è il colle del San Bernardo, quello più basso è quello di uscita, Pont Sanint-Martin. Attraverso questa via si può scoprire la storia del paese. 

Il Piemonte ha aderito nel 2005, dopo aver lavorato per dieci anni anche rispetto all’ingresso dalla Francia con il Monginevro. La regione è attraversata dallo storico percorso di Sigerico ma anche dalla Val di Susa avendo così 650 km di cammino, cinque province e 80 comuni toccati. 

La Lombardia è attraversata per 120 km con l’ingresso a Palestro fino ad arrivare a Orio Litta e Corte Sant’Andrea dove avviene il Transitum padi sul Po. Ci sono due aspetti complementari: storico, artistico, culturale e quello turistico. Abbiamo quindi diverse tipologie di soggetti coinvolti e non solo i pellegrini. 

Il tratto emiliano si compone di 140 km dei mille italiani. La regione è attraversata da un fascio di cammini con un accesso naturale che porta al valico appenninico della Cisa.  

Il Lazio ha 170 km con 17 comuni lungo il cammino. Sono coinvolte le province di Viterbo e di Roma. La Via corre lungo la strada Cassia attraversando luoghi storici notevoli come Bolsena e Viterbo. Le prime attività per la Francigena iniziarono negli anni Novanta. Gli investimenti fatti per la messa in sicurezza sono stati importanti ma non ancora sufficienti. Il Lazio ha aderito con entusiasmo alla candidatura per Unesco. 

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 23 Settembre 2017
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