Varesina, donna, di mezza età: identikit del prof varesino
L'Ufficio scolastico territoriale ha tracciato il profilo del docente delle scuole di ogni ordine e grado in provincia. Grande preponderanza di varesini in asili ed elementari. Ma l'età media è elevata
La scuola è in mano a "un esercito" di donne. Così a livello nazionale e così anche nella nostra provincia. L‘ufficio scolastico varesino ha fotografato l’identikt dell’insegnante varesino evidenziando la stragrande preponderanza di docenti al femminile. La preponderanza è assolutamente schiacciante a livello di scuole dell’infanzia e primaria. Nel ciclo prescolare, sono impegnate 597 donne e un solo uomo.
A livello di primaria quotidianamente salgono in cattedra 2958 maestre e solo 90 maestri. Più si sale di grado, comunque, più il divario si va riducendo. Così, se alle medie si contano 1515 professoresse e 351 professori alle superiori la parità è di 2 a uno: 1700 docenti donna contro 886 docenti uomo.
Il problema della preponderanza femminile in cattedra è evidenziata da tempo da alcuni psicologi che chiedono una presenza maggiore della figura maschile soprattutto negli asili e alle elementari dove, invece, di maestri se ne vedono ben pochi.
L’Ust varesino, poi, ha realizzato anche la cartina con le provenienze del corpo docente. Anche in questo caso, i diversi gradi segnano sostanziali differenze. Nelle scuole dell‘infanzia il personale è per la gran parte varesino: ben il 58% delle maestre sono del posto o arrivano da altri comuni della provincia (6%), o dalla Lombardia (7%). Un insegnante su 4 giunge dal Meridione o dalle Isole, il 4% dal centro Italia e il 2% dall’estero. Una fotografia sostanzialemente sovrapponibile a quella registrata nel ciclo primario dove le percentuli differiscono solo nella quota estero (1%) e Lombarda (8%).-
Alle scuole medie, si riduce leggermente il plotone di insegnanti varesini che diventano il 46%, mentre sale la percentuale della componente meridionale (31%), lombarda (11%) e anche del centro Italia (4%).
Nel ciclo superiore, infine, si assottiglia ulteriormente la quota rappresentana dagli insegnanti locali che scende al 40%. La contrazione viene, quindi, egualmente condivisa tra insegnanti del Sud (32%), del centro (5%), del Nord (7%) e della Lombardia (13%). Anche in questo caso, la presenza di professori stranieri c’è anche se rimane residuale: 3%.
«L’indagine statistica – spiega il dirigente dell’Ust Claudio Merletti – non ha alcuna valenza particolare. In occasione delle elezioni per le Rsu, abbiamo preso la palla al balzo per redigere il ritratto del professore varesino. I risultati sono comunque importanti perchè abbiamo chiara soprattutto l’eta media del corpo docente, circa 50’anni. Un’eta che inizia a essere un po’ troppo elevata soprattutto se pensiamo al divario generazionale: si corre il rischio che gli alunni considerino i docenti non più come genitori ma come nonni. Con tutte le conseguenze che ne derivano»
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