25 Aprile festa da abolire

27 Aprile 2005

Esimio Direttore,

il 25 aprile è una festa da abolire, perchè è una festa che divide, che lacera.
Etimologicamente in quel giorno il termine “festa” perde il proprio significato. Diciamoci la verità : è una celebrazione di parte, una celebrazione in cui politici ipocriti parlano di Tricolore davanti ad adunate di bandiere rosse. Con l’unità ritrovata della Sinistra potremmo anche arrivare a dire che sia una festa di partito : ma che ne è di quelli che non festeggiano?Che ne è di quelli che criticamente si sono messi di fronte alla storia in attesa che il velo di bugie che hanno inquinato il racconto degli ultimi sessant’anni si dissolva?
Eppoi, cosa feteggiare? Il giorno piu’ brutto della storia nazionale, il giorno della sconfitta? Il giorno in cui l’Italia, divenuta rossa, cede nelle mani del fedele Maresciallo Tito brandelli di terra e comunità di propri figli che altri valorosi avevano pochi anni prima strappato col sangue agli invasori?
Forse la Germania festeggia il giorno della resa?No, non lo fa.
Caro Direttore, il 25 aprile è un giorno da cui un paese non puo’ ripartire. Non si riparte da un giorno in cui un Figlio ha ucciso il proprio Fratello. Non si puo’ festeggiare.
Occorre portare rispetto per tutti quelli che hanno dato la vita per questo paese, per primi certo i partigiani, ma io dico anche per altri, per esempio per i nostri vent’enni che si sono trovati loro malgrado dalla parte sbagliata e sono andati a morire in giro per il mondo.
Occorre ricordare anche loro, occorre trovare un punto di equilibrio, un valore davvero condiviso, da cui ripartire, in cui sfilare per le strade lasciando a casa le bandiere di partito, tenerci per mano, e sventolare fieramente il Tricolore.
Ce l’avremmo già, il 2 giugno, festa della Repubblica, ma per il momento resta per questa gente e per questo paese un giorno buono per un ponte lavorativo.