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Candidati a confronto: lettera di Ambrogio Vaghi

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Candidati a confronto
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14 Settembre 2021

Egregio Direttore,
ora sappiamo che a Varese esiste un buon numero di persone disposte all’impegno civico. La sorpresa è che, esaminate le liste, queste persone, giovanissimi alla prima esperienza o anziani al termine di una vita professionale di alto livello, sono assai più numerose tra i sostenitori del Sindaco uscente Davide Galimberti, che tra quelle dello sfidante Matteo Bianchi.

Galimberti chiede la riconferma per portare avanti il lavoro fatto per ridare certezze e un futuro alla città mentre lo sfidante, Matteo Bianchi, rivela solo propositi di rivincita. Varese è la mitica culla della Lega da riconquistare ad ogni costo.

In verità l’offensiva è condotta dai leghisti esterni che intervengono per salvare il soldato Ryan, in questo caso il soldato Matteo Bianchi in difficoltà.

Tramontato Roberto Maroni (sempre validi i nostri auguri perché si rimetta in salute) tutto è tornato all’inizio come il gioco dell’oca. Un anno perso nella vana ricerca di un forte candidato varesino.

Tutte le idee marciano sulle gambe degli uomini. Entrambi usciti dalle aule del mitico Liceo Cairoli, Galimberti con una laurea di avvocato si avviò alla professione e all’insegnamento all’Università dell’Insubria mentre Bianchi, ragazzo prodigio che già a 15 anni si dice fondatore della Lega non badò a titoli di studi. Il boom dei voti raccolti allora dalla Lega le impose la ricerca rapida di persone da collocare sulle tante poltrone conquistate Matteo Bianchi era pronto.

Per una ventina di anni si è impegnato come deputato e come sindaco di Morazzone. Ora risponde agli ordini: corre da Sindaco di Varese. Nelle sale del vecchio albergo Camponovo al Sacro Monte, ha presentato una prima risposta della Lega al nutrito elenco di cose fatte da Galimberti e documentate.

Il mantra del Sacro Monte e del risanamento del lago di Varese, sembra ormai un giochino per personaggi che ne hanno fatto una rendita per la loro carriera politica. Da quanti anni si parla di questi problemi come di quelli sempre aperti delle periferie cittadine e del loro degrado ?

Si parla, si parla, sempre promesse e parole, parole. Galimberti ha presentato le somme spese e il lavoro avviato per il decentramento. Ora il confronto sembra tutto improntato sulla rivendicazione di chi ha messo i soldi per la città : il governo, la regione, i bandi, la buona conduzione del bilancio comunale. Ognuno rivendica i propri meriti. Ma siamo alle cosmo comiche . Da ovunque vengano quei soldi non dimentichiamo che sono soldi nostri, di cittadini che pagano le tasse. Se mai discutiamo di come sono stati spesi.

Sorprende l’alto numero, ben sette, di chi si propone candidato come Sindaco vantando o aspettandosi ampie adesioni. Persone che non aspirano solo ad una semplice rappresentanza come consigliere comunale cosa più che legittima, per esporre nel massimo consesso della Città, istanze locali o di bandiera. Vanno oltre.Vantano dosi di civismo allo stato puro e auspicano un clamoroso successo. Alcuni lo annunciano e parlano di vittorie o di sicuri passaggi al ballottaggio. Tutti hanno diritto di sognare ma questo pare un millantare credito, in parole più semplici un bluff.

Gli elettori sappiano che c’è anche chi gioca sulla scorretta informazione preferendo che fermino la loro attenzione solo alle erbacce o alla lampada che non si accende (cose pure da evitare) o, peggio ancora, creino disagi e malcontento che favoriscono l’astensione .

Reggere bene un grande Comune è cosa assai complessa e impossibile per chi, forse, non ha amministrato neppure il proprio condominio. Non è male rendersene conto per tempo.

Con distinti saluti. e ringraziamenti
Ambrogio Vaghi

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