Cerchiamo la pacificazione, basta con i detentori della Verità Assoluta
4 Novembre 2005
Caro direttore,
mi permetto di intervenire nella polemica scatenata dalla lettera di Giorgio Svezia, Coordinatore del Collegio 6 di AN ed mio predecessore alla Presidenza di Azione Giovani Varese.
Le parole del Sig. Protasoni non mi stupiscono più di tanto, poichè ormai siamo abituati a certi personaggi che, custodi della Verità Assoluta, si ergono a giudici unici della Storia: l’unico effetto di questa assurda logica è la riduzione della Storia stessa, quella con la S maiuscola, a semplice, piccola e discutibilissima storiografia, quella con la s minuscola…
Francamente, diffido dei novelli Robespierre che vorrebbero ridurre l’Italia ad una novella Vandea, eliminando i “nemici della Ragione”, ove per Ragione, in questo caso, si intende “liberazione”.
Quello che il sig. Protasoni non capisce (caro Giorgio, mi chiedo a cosa serva, a volte, perdere tempo a cercare di chiudere questa guerra civile che dura da più di 60 anni…), è che noi, giovani di Destra (e per Destra intendo una Destra moderna e di governo, ma sempre ferma nei suoi valori più nobili), a differenza di certi personaggi che frequentano i salotti buoni della sinistra radical-chic, vogliamo chiudere un capitolo terribile della Storia Italiana: quello della guerra civile. Voi continuatela a chiamare liberazione (da chi, non ci è ancora dato saperlo), noi continueremo a chiamarla guerra fratricida. Una guerra che è continuata sicuramente fino agli anni 80, quando bastava essere simpatizzanti del MSI per essere “condannati a morte” dai compagni…
Una guerra che si è quasi fermata dopo la caduta del Muro di Berlino (9 novembre 1989, una data che AG e AN vogliono fortemente far divenire Festa dei Popoli Europei, e che funge, come ben ricorda Svezia, da anello di congiunzione tra due periodi difficili), ma che non si è ancora del tutto arrestata.
Lo dimostrano le parole dello stesso Sig. Protasoni, il quale, come la stragrande maggioranza degli uomini di sinistra, si rifiuta di giungere ad una pacificazione nazionale.
Una pacificazione che permetterebbe di leggere questo periodo buio con maggiore tranquillità, nel rispetto di chi ha combattuto, da una parte come dall’altra, per l’onore d’Italia.
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