Costa fiorita o Sponda grassa?

15 Settembre 2006

Caro direttore

E’ notorio che me la prendo sempre per la cattiva comunicazione in fatto di turismo (e di altro…)
Questa è l’ultima (la penultima – in ordine di mia scoperta – è stata quella dei manifesti Mipam senza la località dove si sarebbe tenuta la mostra). Stamattina ho trovato in un negozio luinese l’opuscolo 2006 di “Costa
Fiorita”. Ricordo che per Costa Fiorita si intende – da ormai 10 anni – la sponda varesotta del Lago Maggiore. Ora è diventata, come da definizione in copertina della guida, “la sponda lombarda del Lago Maggiore e del Ceresio”.
Passi il Ceresio e passino pure i laghi di Monate e Comabbio – come si vede nella piantina a pagina 2 -, ma che ci fa, sempre nella medesima piantina, il marchietto della Costa Fiorita sulle Isole Borromee, su Stresa e su Arona? ma queste non erano le località più rappresentative della famigerata “Sponda Grassa”?
Un errore o un tentativo di depistaggio o di allargamento coatto? Inoltre, perché far stampare il libretto in una tipografia di Borgomanero (NO)? non ci sono tipografi lungo la Costa Fiorita? Spero solo che non sia perché si ritenga che l’economia di un territorio a vocazione turistica si basi solo su “bar-ristorante-albergo”.
Altrimenti, con questa mentalità, tutto quello sproloquiare sul “fare sistema”, tutte le belle parolone del Forum maccagnese del 27 maggio scorso, sono solo aria fritta e del progetto del convegno: “I programmi di sviluppo
locale come strumento dinamico di crescita economica”, rimarrà solo una chiazza oleosa sulle acque del lago. La nostra “Sponda di Grasso”!
Cordialmente!