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I cristiani della domenica e i cristiani dei giorni feriali

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8 Ottobre 2020

Cara redazione,

Oggi sono arrivato alla determinazione che nella nostra comunità, soprattutto nel campo della fede, che ci sono due categorie di cristiani. Ci sono i cristiani della domenica e quelli dei giorni feriali.

I cristiani della domenica sono coloro che nel giorno di festa vanno alla santa Messa, si confessano, fanno la comunione, recitano rosari, tante volte fanno fare cresima e prima comunione ai loro bambini senza nemmeno andare in chiesa perché lo fanno tutti, ma nei sei giorni feriali si dimenticano di essere cristiani e si comportano come tutti. Poi però ogni domenica ritornano ad essere osservanti devoti, come facevano scribi e farisei, che criticavano sempre Gesù e infine lo condannarono a morte. Anche oggi lo sport preferito da tante persone, cristiani compresi, é quello di criticare papa Francesco per il suo impegno costante per gli immigrati che tra l’altro nella maggioranza non sono neppure cattolici!

Poi ci sono i cristiani dei giorni feriali, coloro che non vanno a Messa o ci vanno poche volte, non si confessano, non fanno la comunione, dicono pochi rosari, non battezzano più i loro piccoli perché non credono più alla favola della storia del peccato originale, ma che in tutti i giorni feriali, sei giorni su sette, si comportano da veri cristiani: aiutano il prossimo, rispettano l’ambiente, li trovi sempre alla manifestazioni contro il razzismo e le xenofobia dilagante o nelle iniziative per aiutare i bisognosi e gli immigrati.

E quando li incontri ti dicono in maniera distaccata: “Che bravo il vostro papa, peccato che non tutta la chiesa sia così, travolta tutti i giorni da scandali finanziari e di altra natura, al punto tale che hanno coniato una nuova figura, quella del prete santo da strada, come don Roberto Malsegini, ucciso perché aiutava i più poveri, perché oggi ad aiutare i più poveri si rischia la vita, come ai tempi di Gesù.” Certo, anche questi cristiani dei giorni feriali non sono in tanti, rimangono una minoranza, come le prime comunità, ma riescono a testimoniare con coerenza il vangelo, anche senza andare a Messa.

Oggi non so più chi sono o cosa voglio essere. Oggi sono preoccupato, rischio che andando in chiesa di perdere la fede. Sento dentro di me un irrefrenabile desiderio di diventare anch’io un cristiano dei giorni feriali, ma ho la paura di essere già troppo corrotto da essere condannato ad essere un cristiano della domenica, che tutto sommato è molto più comodo, come fanno tutti! Ma poi chi sono io per voler aiutare i migranti … lasciamoli dove sono, che si interessino i governi. O forse occorre fare quello che dice nel suo libro Alberto Porro “Come sopravvivere alla chiesa cattolica e non perdere la fede” una sorta di manuale riservato ai cristiani della domenica per non diventare atei.

 

EMILIO VANONI

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Vanoni Santo Subito!

    …e detto da un ateo è tantissimo….
    aggiungiamo che questa chiesa è la stessa guidata da un uomo che apparentemente usa il pugno irreprensibile della moralità ma in sottofondo non riesce nemmeno ad accorgersi che il suo conto personale è preda di una emorragia memorabile ad opera dei suoi stessi collaboratori. Francesco da buon attore francescano promuove l’immagine di un clero morigerato anche se poi scopri è più milionario lui di molti altri milionari e che il Vaticano non è altro che una holding speculatrice finanziaria senza scrupoli. Come eravamo illusi noi tutti quando nell’8 per mille abbiamo firmato donando 1,14 miliardi di euro delle nostre tasse a questa banda di avvoltoio camuffati da bianche colombe. Quei soldi hanno preso il volo in conti offshore e proprietà immobiliari londinesi.

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