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Ecco come non inquino, sto in forma e arrivo al lavoro puntuale

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9 Gennaio 2008

Egregio direttore,

in tempo di bilanci consuntivi di fine anno e di previsioni per il prossimo futuro mi permetto qui di

* esporre un esempio della mia vitalità come si esprime nelle piccole cose che diventano poi grandi numeri e
* dire con i fatti e con il mio comportamento personale come si può impiegare meno risorse a parità di risultato raggiunto e avere così la possibilità di raggiungere altri risultati con i beni che si rendono disponibili.

PREMESSA

Il caso che porto alla Vostra conoscenza e che mi condizionerà moltissimo la vita dei prossimi anni riguarda gli spostamenti per l’attività lavorativa che svolgo.

Dal 01/10/2006 dopo un breve periodo sono ri-diventato di nuovo un lavoratore pendolare come già lo ero in anni precedenti.

Io abito a Induno Olona (Provincia di Varese) e la sede del mio lavoro è ubicata a Baveno (Provincia di Verbania): i due comuni distano oltre settanta chilometri di strada.

Fin dall’inizio, pensavo che non si trattasse di una piccola parentesi lavorativa e ho valutato più ipotesi per come affrontare il viaggio.

Oggi riassumo con alcune considerazioni come ho agito nel passato al fine di valutare come nel futuro possa ottimizzare ancora di più i miei viaggi da pendolare.

Situazione di pendolare dovuta anche ai legami che ho con il territorio e al mio status di studente-lavoratore.

Infatti sono Presidente di una Associazione e sto frequentando i corsi serali dell’Università a Varese e per intanto non mi è possibile tornare a casa solamente nel fine settimana.

Premesso che questa situazione potrebbe durare ancora a lungo ho fatto i dovuti calcoli dei costi di viaggio.

1.

Qualsiasi guida stradale su internet come prima proposta per arrivare dalla mia abitazione al luogo di lavoro propone l’uso dell’auto via autostrada Varese – Sesto Calende – Arona: 73 km./die circa di andata e altrettanti per il ritorno.

I dati e la spesa che ho calcolato per un anno di viaggi casa – lavoro con questo tipo di scelta sono così riassunti:

· oltre 34.000 chilometri da percorrere;

· consumo annuo di benzina: oltre 2000 (Duemila) litri e di conseguenza un inquinamento atmosferico enorme;

· costo dell’auto calcolato con apposite tabelle: oltre 9.500,00 (Novemilacinquecento) Euro;

· tempo di percorrenza condizionato in senso negativo dalla necessità di attraversare la città di Varese.

2.

La precedente ipotesi l’ho da subito abbandonata già un anno fa scegliendo il percorso alternativo che prevede l’utilizzo del traghetto per attraversare il lago (Lago Maggiore) che separa il Piemonte dalla Lombardia.

Di seguito i costi e i dati di un’annualità del percorso casa – lavoro con questa scelta:

· quasi 18.000 chilometri l’anno di viaggio su strada casa – lavoro;

· circa 1.100 litri di benzina di consumo e di conseguenza un inquinamento atmosferico considerevole;

· circa 7.000,00 (Settemila) Euro la spesa totale che include:

1. i costi auto determinati con apposite “tabelle chilometriche Aci”

2. il costo del traghetto (sul lago Maggiore) utilizzato sul percorso con “auto al seguito” (Auto necessaria poi per raggiungere Baveno dal punto di sbarco a Intra sulla costa piemontese in una zona dove i mezzi pubblici sono inesistenti o quasi);

· tempo di percorrenza simile alla precedente ipotesi.

3.

La precedente seconda possibilità l’ho utilizzata fino a fine maggio 2007 allorché visto che il costo del viaggio casa – lavoro incideva sulle mie disponibilità economiche in maniera eccessiva ho valutato la possibilità di andare al lavoro con il treno.

A dire il vero l’abbandono della precedente scelta fu inizialmente voluta e accelerata per la necessità di poter studiare lungo il viaggio cosa che con l’auto privata non mi era possibile.

L’uso del treno in sostituzione dell’automobile modifica le cifre e i costi in modo significativo:

* la percorrenza annua ritorna a oltre 34.000 chilometri da coprire giornalmente con due o tre treni in sequenza sia per l’andata e sia per il ritorno;
* il consumo di benzina è pari a ZERO LITRI e di conseguenza l’inquinamento dell’aria provocato dai miei spostamenti casa – lavoro è NULLO perché genero EMISSIONI di inquinanti pari a ZERO;
* il costo annuo del viaggio casa – lavoro si aggira intorno a 800,00 (Dicasi OTTOCENTO) euro circa;
* la scelta comporta un anticipo nell’orario di uscita di casa la mattina di circa 20-25 minuti.

La presente terza scelta qui presentata e attivata nella pratica nel mese di giugno 2007, di fatto, favoriva la risoluzione dei miei problemi economici, ma apriva un nuovo problema più ampio dovuto ai tempi di percorrenza che si allungavano a dismisura a causa delle coincidenze non appropriate tra i diversi treni che dovevo utilizzare.

Inoltre non avrei più potuto seguire la parte iniziale delle lezioni universitarie.

La scarsità di treni alla fermata di arrivo di Baveno, piccolo comune posto nella Regione Piemonte, metteva in discussione la validità di tale operazione.

4.

Nello stesso mese di giugno 2007 misi a punto un’ulteriore strategia per ottimizzare tempi e costi di percorrenza mediante:

* l’utilizzo combinato del binomio treno-bicicletta come mezzi di trasporto per il percorso casa – lavoro e
* la sostituzione dei treni locali e regionali, tra Gallarate e Stresa con i treni Intercity della Società Italo-Elvetica Cisalpino.

Per poter utilizzare il tipo di treni sopraccitato la stazione più vicina al lavoro e punto di arrivo con il treno diventava la stazione di Stresa al posto della stazione di Baveno.

Necessitava quindi risolvere il problema di come raggiungere il posto di lavoro non più a pochi minuti di cammino dalla stazione e per questo giornalmente ho iniziato a percorrere in bicicletta 4,2 km. in andata e altrettanti al ritorno.

Con l’introduzione nei miei usi quotidiani della bicicletta e dei treni Eurocity ho potuto:

1. ridurre i tempi di percorrenza divenuti molto simili a quelli che impiegavo con l’auto sullo stesso percorso casa – lavoro;

2. poter meglio applicare la flessibilità negli orari di entrata e di uscita dall’ufficio;

3. mantenere i costi di viaggio a livelli congrui alla mia busta paga e

4. rispettare l’equilibrio ambientale perché le emissioni di inquinanti dovute ai miei spostamenti casa – lavoro sono diventati pari a ZERO.

I numeri su base annua del mio nuovo iter di viaggio per raggiungere il posto di lavoro dal mese di luglio 2007 in poi sono diventati:

* 34.000 chilometri annui percorsi di cui circa 1.900 in bicicletta e il resto in treno;
* consumo di benzina: ZERO LITRI e di conseguenza inesistenza di emissioni di inquinanti nell’aria (Nessun inquinamento dell’aria) per il mio spostamento casa – lavoro;
* costo annuo del viaggio casa – lavoro: 1.050,00 (Dicasi MILLECINQUANTA) euro.
* anticipo dell’uscita da casa nelle ore mattutine di circa 20-25 minuti, come nel precedente iter di percorrenza, rispetto al viaggio casa – lavoro effettuato utilizzando l’auto propria.

INCONVENIENTE

Grazie alle superiorità dimostrate dall’Assessore Regionale Cattaneo (così mi hanno detto) rispetto al disinteresse della regione Piemonte verso la Provincia di Verbania dal 09/12/2007 i treni della Società Cisalpino che fermano a Stresa sono stati ridotti di numero.

Questo mi ha provocato 25-30 minuti di più il giorno di viaggio in andata perché sono stato costretto di nuovo a servirmi di un treno locale (l’unico disponibile in tempo utile) da Gallarate a Stresa e la sera non posso più tornare con il primo treno Eurocity utile che mi permetteva di arrivare in università in tempo utile per seguire le lezioni (ora arriverò un’ora in ritardo perché devo prendere il successivo).

Nei prossimi mesi cercherò di sistemare queste pendenze a mio sfavore volute dall’Assessore Regionale della Lombardia Cattaneo con il benservito della Regione Piemonte.

Ulteriori modifiche potranno derivare dalla volontà di acquisire una bicicletta pieghevole da viaggio da utilizzare sia sul percorso stazione di Stresa – luogo di lavoro sia anche sul percorso stazione di Induno Olona – casa di abitazione che ora percorro a piedi in circa sette (7) minuti di cammino.

CONCLUSIONI

Rivolgendomi a Voi,

* Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica;
* Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio;
* On. Ministro Bianchi che “ringrazio” perché dal prossimo anno mi permette di detrarre dalle tasse il costo dell’abbonamento del treno purtroppo, però solo per tre mesi l’anno (La detrazione massima di 48,00 euro su 250,00 euro spesi mi pare solo una “mancia personale da parte dello Stato” per chi usa il treno: meglio di prima ma non certo incisiva, vista la consistenza, per dare spazio all’uso del treno con;
* On. Ministro Bersani che ad ogni protesta per l’aumento del prezzo della benzina mi sembra che le Sue competenze si soffermino solo alla convocazione dei produttori di carburante;
* a Voi giornalisti che intervistate le persone che vanno a fare la spesa al mercato rionale in modo tale da giustificare ai giornali di Nazioni estere il potere di scrivere che gli italiani sono un popolo “finito”, senza progetti e senza futuro,

mi sono permesso mettere alla vostra attenzione “la mia strategia personale costruita con la mia modestia personale e sempre con la mia modestia personale ritenuta” ben superiore e imparagonabile a qualsiasi altra microstrategia oggi pubblicizzata o perseguita o finalizzata a fare andare meglio l’Italia sul piano dei trasporti”.

I benefici che ho conseguito con il mio agire negli ultimi sette mesi dell’anno 2007;

i benefici che ha conseguito l’ambiente con il mio agire degli ultimi sette mesi dell’anno 2007 grazie all’impiego del treno e del combinato treno-bicicletta al posto dell’auto;

i benefici che hanno conseguito terze persone con il mio agire degli ultimi sette mesi dell’anno 2007 possono essere così riassunti:

1. OLTRE MILLE LITRI DI BENZINA non utilizzati con conseguente riduzione a ZERO di emissioni di inquinanti nei miei spostamenti casa – lavoro (il treno è un servizio che esiste e non è in funzione di mie decisioni);
2. 4.000,00 (Quattromila) EURO derivanti da risparmi di spese di viaggio (A PARITA’ DI RISULTATO finale) destinati a ALTRE SPESE personali e a CONSUMI alternativi;
3. 1.100 CHILOMETRI PERCORSI IN BICICLETTA A VANTAGGIO DELLA MIA SALUTE E DEL BENESSERE COLLETTIVO;
4. molti singoli cittadini terzi che per necessità usano l’auto individualmente sono stati favoriti e gli si è generato benessere perché non hanno avuto da condividere con il sottoscritto strade e a parcheggi;
5. molti singoli cittadini hanno avuto l’aria più pulita da respirare perché non ho consumato carburante nel percorso casa – lavoro e non ho creato inquinamento;
6. le leggi fondamentali dell’economia provano e dimostrano che il mio agire, nel mio mite silenzio, ha contribuito a diminuire i costi dei combustibili: prove tangibili possono essere notate se tale agire fosse copiato da moltissimi cittadini.

La strategia qui presentata giustifica e motiva

· il caro benzina dovuto a tasse, imposte e accise e anche l’ulteriore e potenziale, oggi quanto mai ideale, “tassa per l’ambiente sugli inquinanti”

· il costo dei parcheggi e dei pedaggi autostradali;

rende benefici a tutti e da felicità a tutti, sottoscritto compreso, in eguale modo se fosse integrata per “senso di giustizia” dal Ministro competetente al fine di:

· permettere la detrazione dalle tasse di tutte le spese degli abbonamenti ferroviari e dei biglietti ferroviari nominativi;

· permettere di portare in deduzione del reddito tutte le spese per l’acquisto e l’utilizzo della bicicletta (qualsiasi uso se ne faccia).

Peccato che questi benefici sono capiti da pochi cittadini e preoccupano le gravi responsabilità di inadempienza che sono da imputare a chi dovrebbe favorire questa strategia e a chi soprattutto la dovrebbe far capire ad ogni cittadino.

Modestamente, per quanto qui scritto e per altro, mi permetto pensare:

* di non essere posto tra il gruppo di italiani che hanno permesso a giornali stranieri di presentare un’Italia in disfacimento e sfiduciata.
* che posso permettermi di differenziarmi da chi si fa intervistare al mercato rionale solo per lamentarsi perchè “sostiene” di non arrivare a fine mese con i soldi a sua disposizione;
* di essere tra i cittadini della vera Italia:

1. quella che tiene in piedi lo Stato perché “corre” e “pedala”,

2. quella che non si lamenta,

3. quella che non va in piazza a gridare,

4. quella che produce, crea benessere, consuma, limita gli sprechi e non distrugge,

5. quella che è pronta anche a rinunciare a propri giusti diritti per il bene collettivo,

6. quella che per alcuni giornali di Stati esteri pare NON ESISTA,

7. quella che, secondo me, Voi, Voi persone cui mi sono rivolto dovreste potere farla contare di più per giusti bisogni e nei giusti modi.

Ringrazio fin d’ora chi darà seguito positivo alla presente missiva e pubblicamente dico grazie anche ai miei colleghi di lavoro, ai miei amici e conoscenti che hanno visto e sono informati della mia iniziativa da loro giudicata “originale”, positiva e che mi hanno caricato ulteriormente di volontà costruttiva.

Agostino De Zulian

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