Habemus papam
30 Gennaio 2022
Egregio direttore,
credo di essere stato uno dei pochi qui a Varese ad essermi cimentato con il Toto Presidente della Repubblica. Infatti il 10 di questo mese mi ero permesso di scrivere tutta la mia preoccupazione, credo condivisa da tanti italiani, di eleggere un presidente dettato dall’improvvisazione. In questi giorni, sopratutto da parte del centro-sinistra, si è continuato a ripetere, come in un mantra, che il Presidente doveva essere autorevole, super partes, condiviso da tutti. Poi però tutti i nomi che sono stati fatti, sono stati bruciati da questi dilettanti allo sbaraglio che si erano illusi di giocare alla politica. In quella lettera chi scrive concludeva: «Alessandro Alfieri dice il suo partito che non deve sbagliare. Per non sbagliare l’unica scelta, per non avere un Presidente dettato dall’improvvisazione, è quella di chiedere a Sergio Mattarella di fare ancora il Presidente per altri due anni, far terminare regolarmente la legislatura nel 2023 e rimandare la nomina del nuovo Presidente al 2024, con il Parlamento che uscirà dalle prossime elezioni politiche, lasciando a Mario Draghi il compito di terminare il suo servizio al Paese, senza scossoni e con una credibilità a livello europeo certificata. Altre scelte responsabili non esistono. Il rischio che corre oggi il nostro Paese è quello di dover eleggere per la prima volta un Presidente della Repubblica non più antifascista. E questo sarebbe grave. Rifletta anche Sergio Mattarella a dire sempre no».
Per capire questo i grandi elettori ci hanno messo 5 giorni e otto votazioni dando un’immagine di sé semplicemente indecorosa, facendo di fatto una campagna elettorale a favore dei Fratelli d’Italia che chiedono da sempre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica per avere un uomo solo al comando, come al tempo del fascismo.
Quello che poi ha fatto la Rai in questi giorni è semplicemente indecoroso, mostrando tutti i giorni questi inutili dibattiti che hanno fatto perdere di credibilità alle nostre povere istituzioni, con una direttrice del Tg1, Monica Maggioni, che ha commissariato i proprio giornalisti, mettendosi continuamente in mostra. Va bene fare un’informazione corretta, ma quando i parlamentari danno una cattiva immagine di loro stessi, meglio limitare il disastro.
Come si farà fra un anno chiedere agli italiani di andare a votare dopo questo sfacelo della politica? Ci pensino anche i giornalisti a non demolire questa nostra fragile democrazia.
Emilio Vanoni – Induno Olona
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Non critichiamo i giornalisti che hanno fatto il loro lavoro mostrando le cose come sono.
Non diciamo “quando i parlamentari danno una cattiva immagine di loro stessi, meglio limitare il disastro”. Sembra un invito alla censura, visto che l’immagine è reale.
E meno male che è partito il festival di Sanremo, sennò altro che 5 giorni di votazione… ma poi, perchè rifare il giuramento ???