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Individualismo ed etica cristiana

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23 Luglio 2012

Egregio Direttore,
solo un capitalismo aggressivo, disumano e perverso, è riuscito a spezzare quella “solidarietà” delle classi lavoratrici ed ha fatto prevalere l’egoismo, l’individualismo più becero e meschino, minando quel “patto di solidarietà” che legava tra loro le varie categorie dei lavoratori e che si era espresso prima con le Cooperative operaie e successivamente col Sindacalismo di ispirazione socialista e cristiana.  E provocando “una preoccupante e precipitosa caduta dei Diritti Umani”, come ben scrive Giosuè Romano.  Ora il povero si disinteressa del più povero, chi ha qualcosa di chi ha meno di lui, e questi di chi non ha nulla, come scrive un altro lettore, come in una catena di Sant’Antonio all’incontrario. 

 

  E questa mentalità ha pervaso anche il mondo cattolico che, con le sue diatribe e divisioni intestine, nelle sue alte sfere pensa più alla gestione temporale del potere e delle finanze (pur necessaria) che a quella spirituale delle anime, e che in certe sue espressioni assistenziali e con la prepotenza di certe associazioni, divenute praticamente centri di potere politico-economico-finanziario e gestionale, della “solidarietà” ha fatto spesso un uso distorto, riducendola quasi ad un “mestiere” spesso più redditizio per sè che per gli altri (altro che “Farsi prossimo”! seguendo l’invito delCardinal Martini).            

E come la solidarietà tra lavoratori si è rotta, così si è rotta anche quella tra le generazioni, la società nel suo complesso si è incattivita, la povertà è diventata quasi una colpa (se sei povero, se sei disoccupato, è perché te lo sei meritato!) una “rogna” da cui bisogna stare alla larga.   Lo Stato non ha soldi per aiutarti, il Governo se ne infischia , gli imprenditori, i finanzieri, gli evasori ed i più ricchi pure, perché mai dovremmo pensarci noi? La “solidarietà sociale” è ormai morta, anche se talora sbuca da qualche parte come spontanea manifestazione di “Volontariato”, l’unica forma che ancora resiste in questa società sfilacciata ed egoista che il Capitalismo è riuscito a creare.  E che né la Chiesa né le forze della Sinistra hanno saputo validamente contrastare.

E mentre i grandi strateghi del neo-liberismo e del libero mercato globale si arrabattano maldestramente a livello europeo, come “apprendisti stregoni”, per cercare di tappare le falle di una nave che fa acqua da tutte le parti e rischia di affondare, tanta bella gente piena di soldi  – che pur proclamandosi cristiana affama il suo prossimo – vive nell’agiatezza e nel lusso incurante della sofferenza dimilioni di suoi simili, in Italia e nel mondo.  Perché costoro invece di costruirsi mausolei nella vana speranza di resuscitare in futuro, come zombie ringiovaniti da parrucchini e lifting facciali, durante i loro sontuosi e licenziosi conviti non si fanno ricordare (come già i Faraoni dell’antico Egitto) che anche loro dovranno morire?  O forse proprio perché lo sanno e non credono nella vita ultraterrena, se ne infischiano dell’insegnamento cristiano e cercano di vivere il meglio possibile questa “povera” vita in questa “valle di lacrime” (lacrime che però, come pure la “sussidiarietà”- neologismo che hanno coniato in sostituzione della “solidarietà” –  pensano sia meglio lasciare agli altri).

Giovanni Dotti

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