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La scuola dimenticata: dallo Stato nemmeno i soldi per la carta igienica

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29 Aprile 2009

Egregio direttore,
 
le scrivo a nome del Comitato genitori della Scuola Media di Travedona Monate.
Vogliamo segnalare la grave situazione venutasi a creare nel nostro Istituto che comprende: 3 Scuole Medie, 5 Scuole Elementari e una Scuola dell’Infanzia.
Ad oggi, il Ministero non ha provveduto ad effettuare i trasferimenti relativi alle spese per l’ordinario funzionamento amministrativo e didattico della scuola per l’anno 2009 (a quanto pare neppure sono previsti a causa della legge finanziaria che introduce i tagli di spesa)
Quel denaro dovrebbe servire a pagare le spese dell’intero Istituto relative a: registri docenti scuole secondarie, materiale per gli esami, schede di valutazione, registri per ufficio, consumabili per fax, materiale igienico sanitario (carta igienica, salviette, sapone etc.), spese postali, noleggio fotocopiatori, cancelleria uso amministrativo e didattico.   
Il Consiglio d’Istituto si è trovato nelle condizioni di dover deliberare una richiesta straordinaria di contributo “volontario” di 10 euro rivolta al personale della scuola e alle famiglie, oltre che chiedere un intervento finanziario anche ai Comuni, tutto questo per fare fronte alla spesa di € 9.500, in modo da garantire il normale funzionamento della scuola.
Le situazioni documentate in servizi giornalistici “sovversivi”, dove si sono visti genitori che portavano a scuola (dell’obbligo) carta igienica o quant’altro, potranno finalmente non appartenere esclusivamente al Sud dell’Italia, ma diverranno costume e patrimonio generale, realizzando finalmente la vera unità del nostro Belpaese.
Tutto questo sarebbe comico se non fosse invece la faccia non propagandata della riforma.
Quali altre novità dovremo aspettarci sul fronte del taglio del personale della scuola, nonostante i reiterati proclami fatti dal Ministro sul rispetto della scelta delle famiglie in merito al tempo scuola?
Abbiamo a cuore la sorte della scuola pubblica e siamo convinti che si possa e si debba intervenire per razionalizzarla, per renderla più efficiente, perchè possa veramente riconoscere il merito e intervenire nella difficoltà.
Purtroppo quello che sta avvenendo porta in direzione esattamente contraria (meno docenti/classi più numerose), i tagli indiscriminati procureranno maggiori difficoltà a chi già fa fatica e che sempre più spesso si vedrà abbandonato, e minori opportunità di riconoscimento del merito e delle eccellenze.
Però è vero, esiste una via d’uscita: la scuola privata che (sarà un caso?), non è stata oggetto di tagli ai finanziamenti.                          
                                                                                               
Il presidente Maria Luisa Tomasina

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