La vita del frontaliere non è facile
11 Novembre 2009
Egregio Signor Direttore,
ho letto l’articolo menzionato sopra apparso su Varesnews il 10 c.m. e mi permetto di fare alcune considerazioni. Sono ticinese, dunque cittadino svizzero, e pensionato che ha avuto diversi rapporti
professionali con molti italiani in particolare del Nord.Sinceramente debbo ammetere che alcune affermazioni dei vari intervistati mi sono sembrate equilibrate e realistiche.
Non posso però condividere quanto affermato da questa presunta Sara, alla quale consiglierei di leggere un pò di storia ticinese e svizzera prima di tranciare certi giudizi per quanto riguardo in particolare la qualità del lavoro, la cultura, gli studi , le radici ed il contesto sociale. Magari siamo anche nati contadini, ma siamo stati capaci di evolvere e di formare uno Stato che funziona e che garantisce ai propri cittadini e non solo a quelli un certo livello di vita che molti altri invidiano.
In merito algi studi basterebbe che questa presunta Sara vada a guardare la valutazione che hanno ottenute le scuole/università e politecnici svizzeri e si renderà conto di come stanno veramente le
cose.
Cordiali saluti
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