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Lonate Pozzolo, che brutta pagina di storia!

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31 Ottobre 2005

Finora sono stato volutamente un po’ in disparte per una forma di rispetto “congenito” forse eccessivo e per permettere a chi è stato scelto dai lonatesi e alla sua coalizione di governare serenamente. In pochissimi casi ho espresso pubblicamente il mio dissenso. Chiunque me ne può dare atto.
Oggi non è possibile tacere. Questa volta è diverso, molto diverso. Siamo di fronte ad una manifestazione pacchiana di subalternità politica o di colpevole gravissima ignoranza storica, o di entrambe le cose insieme.
Invito il sindaco Gelosa a curarsi maggiormente di ciò che presiede e di ciò che la sua giunta avvalla. Spero chieda scusa ai lonatesi e soprattutto alle vittime dei nazi-fascisti e ai loro parenti che li piangono ancora oggi.
La squallida mostra inaugurata in pompa magna domenica scorsa è quanto di più ignobile si potesse fare, a meno di accondiscendere ai rigurgiti fascisti e neo-nazisti di cui si fanno vanto figuri e politici, anche locali, di pochi scrupoli.
Una mostra sulla seconda guerra mondiale che quasi ignora la resistenza e la cacciata dei nazi-fascisti, che illustra puntigliosamente con toni apparentemente asettici la storia del fascismo e del nazismo, che di fatto ignora i campi di sterminio, che esibisce unicamente divise naziste, che considera la seconda guerra mondiale solo come una serie di “operazioni di guerra”, non può albergare nel “nostro” San Michele.
E quando dico nostro mi riferisco a tutti coloro che hanno studiato un po’ di storia e soprattutto che hanno vissuto i tragici momenti della seconda guerra mondiale e dell’occupazione nazista.
Ma il mio pensiero va anche a coloro che hanno ricevuto un omaggio in occasione dell’inaugurazione della mostra stessa perché combattenti o perché internati (internati dove? I campi di concentramento non erano colonie estive!) e che vedendo le divise naziste hanno rivissuto con la mente e con il cuore i soprusi, le angherie, gli assassinii, gli orrori di allora.
Usare l’inconsapevolezza di gran parte dei “premiati” quale legittimazione di una operazione mistificatoria, intrisa di strumentalità e di ignoranza, che tenta di stravolgere la storia nascondendo le verità più cruente e le lotte partigiane per riportare la democrazia nel nostro paese è contemporaneamente un atto vile e una operazione indegna di un paese civile.
Una mostra dove la lotta di liberazione è stata liquidata con un canto iniziale, messo lì forse per depistare, più che per ricordare o celebrare.
Una mostra sulla seconda guerra mondiale alla quale non è stata invitata l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, e forse è meglio così, perché altrimenti si sarebbero vergognati di questo Paese.
Una mostra sulla seconda guerra mondiale dove l’inno di Mameli non alberga.
Una mostra, si dirà, che comunque ha valore in sé perché, oltre alle stucchevoli quantità di fotocopie, sono esposti diversi oggetti originali. Certo, sono storicamente interessanti, ma al tempo stesso strumenti inconsapevoli della mistificazione.
Che brutta pagina per Lonate Pozzolo

Giovanni Canziani - Già Sindaco di Lonate Pozzolo e membro della Presidenza Nazionale del Coordinamento Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani

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