Non smettiamo di frequentare i nostri boschi

29 Gennaio 2023

Buongiorno,
disturberò in pantofole, cercando di non permettere alle mie emozioni rabbiose di condizionare una spontanea riflessione e ammorbare il placido risveglio domenicale.
È di triste attualità il problema dello spaccio nei nostri boschi. Con l’aggettivo nostri, intendo proprio parte della nostra cultura, parte della bellezza del territorio e, speravo, parte della nostra eredità per le future generazioni, sempre più tecnologiche ma al contempo meno attratte dalle naturali e gratuite risorse che la nostra zona ci regala.

Non vuole essere il mio un canto lamentoso o peggio ancora, un patetico messaggio da un quasi cinquantenne nostalgico, tuttavia provo rabbia, frustrazione, delusione e sì, anche dolore. Nei boschi, dove ora criminali spacciano, costruiscono rifugi con armi, si sparano alle 8.30 di sera vicini alle nostre case, nei sentieri dove mio padre mi portava a castagne, dove io ho sempre trovato rifugio, correndo, andandovi in bici o semplicemente camminando con la mia compagna, condividendo la magia della bruma mattutina o l’incessante martellare di un picchio operoso.

Tutto questo è in procinto di sparire nella triste, ma ineluttabile consapevolezza che faccia parte della normalità.

“Claudio attento, correndo a quell’ora troverai i cinghiali nel bosco!” 2015
“Claudio attento, correndo a quell’ora troverai gli spacciatori nel bosco!” 2023

Non ho soluzioni, ma non smetterò di frequentare i boschi di casa mia.
Non fatelo nemmeno voi.

Claudio