Perché chiudere il varco di Sant’Anna?

30 Settembre 2019

Egregio Direttore, io credo che l’Anas non abbia agito nel migliore dei modi in merito alla scelta di chiudere, forse definitivamente, l’ingresso in 336 dal Sant’Anna di Busto Arsizio.
I disagi indotti sono sotto gli occhi di tutti, con ripercussioni sulle aree limitrofe, quasi tutte costituite da piccoli centri abitativi.

Hanno chiuso un accesso per l’A8 concentrando il traffico sull’altro. Il problema è che la rotonda prima di quest’altro ingresso raccoglie anche il traffico proveniente da un centro commerciale (Olgiate Olona) e quello diretto o proveniente da un secondo centro commerciale (Solbiate Olona).
Anche l’ingresso in A8 da Busto Arsizio attraverso la Pedemontana è difficoltoso, dovendo passare per strade residenziali, non adatte alla circolazione di numerosi (e spesso indisciplinati) autoveicoli.
La motivazione fornita dall’Anas è stata quella di limitare i “frequenti” incidenti che si sono verificati in quel punto della 336, in cui ricordo ci dovrebbero essere i 50 km/h.

La mia opinione è che a 50 all’ora e con lo sguardo in avanti è molto difficile fare un incidente su una strada a due corsie ed a senso unico!
Allora il problema potrebbe essere affrontato con un rilevatore di velocità, fisso e sempre funzionante che, oltre ad aiutare a controllare la velocità, spingerebbe alcuni guidatori a distogliere lo sguardo dagli schermi a 6” e rivolgerlo alla strada. Con questo sistema l’ingresso dal varco di Sant’Anna per l’A8 potrebbe diventare più sicuro e si normalizzerebbe di nuovo il traffico diretto in autostrada.
Ci guadagneremmo tutti: pendolari, veicoli in arrivo da Malpensa-Linate, veicoli diretti ai centri commerciali e, non dimentichiamoci, anche l’aria che respiriamo.
Ovviamente questa soluzione è più onerosa e non farebbe felici i piloti abituati a fare l’ingresso in A8 a velocità pericolosa.

albe62