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In risposta alle riflessioni del Sig. Fabio Cappai

Alla scuola Manzoni la protesta dei genitori contro la DAD
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2 Aprile 2021

In risposta alle riflessioni del Sig. Fabio Cappai

Egregio Direttore,
sono una mamma, sì proprio una di quelle che era davanti a scuola: una manifestazione pacifica autorizzata dal Sindaco, in cui nessuno urlava. Sono andata lì per dar voce ai miei figli e a tutti quegli studenti che da più di un anno sopportano diligentemente i divieti loro imposti e si sono adattati in modo straordinario, senza mai lamentarsi. Hanno accolto la dad con difficoltà, poi hanno preso dimestichezza con questa nuova modalità. Hanno acquisito nuove competenze digitali certamente utili. I nostri figli sono stati degli eroi in questo anno di pandemia e nessuno lo ha mai raccontato.
Ora la didattica a distanza non basta più a colmare il vuoto, i ragazzi sono sfiniti. Quante notti insonni ho trascorso pensando a come incoraggiarli, preoccupata per il loro futuro.
Fin dal primo lockdown ho spiegato ai miei figli che fare la DAD equivale ad andare a scuola “a tutti gli effetti”: abbiamo letto insieme il regolamento stabilito dal nostro istituto, loro sanno di dover essere puntuali ogni mattina e di doversi vestire come se uscissero.
Ho educato i miei figli portandoli in montagna a camminare, insegnando loro ad amare la natura. Mio marito è un sanitario quindi per noi l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento sono imprescindibili. Abbiamo degli amici carabinieri, il rispetto per le forze dell’ordine, per lo Stato, per tutte le Istituzioni è un valore fondamentale a casa nostra. Quindi nessuno dovrebbe dare giudizi sommari soltanto perchè davanti a scuola abbiamo colorato un cartellone.
Questi studenti avevano passione e talento, stavano fiorendo alla vita ma adesso sono demotivati e tristi.
Vogliamo parlare di quello che avviene fuori da scuola? Va bene. Vado a Varese tutti i giorni per lavoro: quando c’era zona gialla i bar e le pasticcerie erano sempre affollati senza nessun distanziamento. Il problema sarebbero invece i ragazzini e gli adolescenti che chiedono solamente di poter stare con i compagni qualche ora – rispettando tutte le regole – dopo tornare a casa e nient’altro, non chiedono nient’altro!
Una mamma preoccupata

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