Un “sistema-lavoro” che lascia gente valida con le mani in mano

5 Novembre 2024

Gentile direttore

mi “permetto” di utilizzare il vostro Canale per una considerazione a voce alta. Sono una mamma di 50 anni alla ricerca di un lavoro. Mi sono dimessa a marzo da un lavoro trentennale a tempo indeterminato (commerciale in ufficio Vendite) per “cause di forza maggiore” (5 ore di macchina su 6 di lavoro per ogni singolo giorno e la spesa non valeva più l’impresa, oltre a problematiche familiari ora risolte).

Ho iniziato a mandare curricula vitae ovunque, cercando come unica richiesta personale, una maggior vicinanza (rispetto ai miei 180km giornalieri di prima) a casa. Anche se non pensavo, ho fatto diversi colloqui. Pensavo alla mia età di non fare neanche quelli, invece no. Mi viene spiegato da più interessati che il mercato si muove nuovamente su persone avanti di età perché i giovani non hanno voglia di impegnarsi: “sabato no, domenica ho da fare, i turni no grazie…”. Quindi viene rivalutato chi, come me, si presta a qualsiasi disponibilità.

Ma qui nasce l’inghippo: “signora è troppo qualificata per questo lavoro. Ha troppi attestati. Non posso farle fare l’operaia con tutti questi anni di ufficio che ha alle spalle. È troppo referenziata…”. Ora, capisco che il mondo del lavoro è per pochi eletti, ma è abbastanza frustrante sentirsi anche così inutili con tutta l’esperienza pregressa che uno ha.

Sconsolata, il consiglio (sbagliato) che mi viene da dare ai giovani è: non studiate e non fate esperienza perché tanto non servono, ma il disappunto sta nel notare un sistema che, in primis, non funziona. E lascia gente valida con le “mani in mano”.
Grazie per l’attenzione.

Lettera firmata