Ambientalisti: «Opporsi all’inceneritore è stato un errore»

Il comitato ambientalista Cipta Onlus definisce «troppo vaghe» le linee guida del documento e spiega le proprie posizioni

«Le “Linee Guida” del piano provinciale sui rifiuti sono troppo generiche, molto vaghe e ricalcano il decreto legge del ’97 che già allora dettava le linee da seguire in materia di rifiuti». Il comitato Cipta Onlus, che da anni lotta per l’ambiente e contro le discariche di Gorla Minore e Mozzate, traccia un bilancio delle recenti linee guida stilate dalla Provincia per il piano sui rifiuti. Documento ancora in fase di studio, ma che non sembra proprio incontrare il favore degli ambietalisti. «A 7 anni dal Decreto Ronchi urgono Linee Guida molto, molto più dettagliate ed incisive – spiega Giuseppe Lazzati del Comitato -. Con minor burocrazia e più pragmatismo sarebbero già state attuate le direttive e le linee nazionali tracciate dal Decreto Ronchi».

Molti i punti nel mirino dell’associazione, tra cui anche una richiesta di chiarimenti sulle discariche di Mozzate e Gorla: «A causa della mancata realizzazione di un impianto di incenerimento nel bacino Nord, è continuato lo smaltimento dei rifiuti nella discarica di Gorla, della quale si ipotizza la saturazione nell’arco di due anni – spiegano dal Comitato -. Nel comunicare che, a nostro parere il tempo di saturazione di detta discarica è ottimistico, ci si chiede se per “discarica di Gorla” si intende solo il V lotto B o si intende anche la discarica di Mozzate, detta anche “discariaca residuale”, nella quale dovrebbero essere smaltiti solo gli inerti». Oppure il processo di “gassificazione” dei rifiuti, cui si fa cenno nelle linee guida: «Si cita la gassificazione come un processo di smaltimento rifiuti “ad alto contenuto innovativo” – prosegue Lazzati -.  Mentre nel campo dell’incenerimento si hanno a disposizione processi consolidati da decenni, la gassificazione dei rifiuti è ancora in via sperimentale. Oggigiorno non risulta vi sia un numero significativo di gassificatori in funzione, tale da poter considerare consolidata e sicura tale tecnologia».

Positiva, sempre secondo il comitato, l’idea di creare un «Tavolo di concertazione per la riduzione dei rifiuti. Si spera che questa iniziativa venga realizzata quanto prima», ma «per ottenere risultati simili a quelli ottenuti nei Paesi del Nord-Europa, occorre incentivare la sensibilizzazione del cittadini al rispetto dell’ambiente, attraverso le scuole o attraverso i mass-media».
Invitabili i riferimenti al secondo inceneritore in provincia di Varese: «Se la frase: "L’inserimento nel territorio di impianti ha sempre suscitato perplessità nella popolazione, in quanto, in passato ciò è sempre stato accompagnato da conseguenze negative”, é riferita agli inceneritori, ora siamo certi che l’aver ostacolato per decenni la costruzione di tali smaltitori di rifiuti, è stata una scelta sbagliata, una scelta all’italiana, presa sull’emozione della “tragedia” di Seveso, che poi tragedia non è stata. Per non ripetere gli errori del passato, occorre che la ricerca di soluzioni per risolvere problemi tecnici e tecnologici non sia influenzata dalla politica, dalla religione, dall’ideologia o dall’emozione del momento.Perché non guardiamo ai Paesi più avanzati di noi?»

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Pubblicato il 27 Ottobre 2004
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