Lettere sul caso Calderoli
Le lettere giunte in redazione
È da quando è nato il movimento della Lega che sono stato sempre ostile a tale formazione: ho capito subito che essa non aveva cultura politica e che i suoi militanti erano uniti dai sentimenti dell’ odio razziale verso tutto ciò che non era nordico.
Egregio Direttore,
A scuola ci insegnano una storia strana.
Ci sono state si, grandi civiltà, nel passato, ma ci insegnano che il centro del mondo rimane la nostra storia.
Altrove non ci sono che “barbari”, da educare, da civilizzare, da “colonizzare” per esportare la “nostra civiltà”.
Le crociate per liberare il Santo Sepolcro, lo sterminio degli indiani d’America e dei Maori della Nuova Zelanda, la colonizzazione dell’Asia e dell’Africa, il nostro piccolo “impero” italiano con la guerra di Abissinia, di Libia… Faccetta Nera…
Ognuno pensa di essere nel giusto, di avere verità assolute, ma non ci sono verità assolute.
Ognuno è un po’ buono e un po’ cattivo, ognuno ha un po’ ragione e un po’ torto.
I romani hanno disperso gli ebrei, e dopo 2.000 anni ne stiamo ancora pagando le conseguenze con la precaria situazione nel medio oriente, e lì sono tornati i crociati, e i “Mori” hanno invaso gran parte d’Europa…
Chi ha ragione, chi ha torto?
Ci sono ragioni e ci sono torti?
I veri torti sono quelli di pretendere di essere “nel giusto”, sempre, in ogni circostanza.
Sbagliamo, noi occidentali, quando pensiamo che la nostra sia la “migliore democrazia possibile” da applicare al mondo intero, ma sbagliano anche gli integralisti Islamici, quando pensano che il loro sia il miglior mondo possibile.
La gente “normale” quella che si trova a sbarcare il lunario a fatica, fianco a fianco sui luoghi di lavoro, non si considera così diversa.
Una badante extracomunitaria non è lontana da una colf italiana, un bracciante italiano ha gli stessi problemi di un bracciante immigrato. Un muratore italiano ha le stesse probabilità di cadere da una impalcatura di un muratore extracomunitario.
Magari si fa fatica a comunicare, per linguaggio e costumi, magari alcuni atteggiamenti paiono vicendevolmente “strani”, ma alla fine si trovano i punti che ci accomunano.
C’è invece chi vuole fomentare i contrasti fra le diversità.
Chi ha disegnato le “famose” vignette incriminate forse lo ha fatto per ignoranza, non rendendosi pienamente conto dell’insulto che stava facendo al popolo Islamico.
Noi possiamo ridere sulle vignette anticlericali de “L’Asino”, di Podrecca e Galantara, i nostri giullari medioevali ci hanno insegnato a ridere dei “potenti”, però, forse, a qualche integralista cattolico si rizzano i capelli in testa!
Detto tutto questo, vale sempre tornare alla solita domanda… a chi giova?
A chi giova fomentare contrasti fra culture diverse?
Una “guerra” giova sempre, e in primis… ai fabbricanti di armi.
Le nostre mine, di produzione italiana, “minano” i territori della ex Jugoslavia, dell’Afganistan, della Somalia, e altrove….
Uomini, donne, bambini, ci muoiono o restano mutilati, quando incappano in queste mine che hanno arricchito industriali italiani…
Grandi industrie di armi americane hanno finanziato le campagne elettorali di Bush… forse non è un caso se Bush sceglie la guerra, come modo per “esportare la civiltà”.
In tutta questa complicata situazione si inserisce un “tale” Calderoli, ministro…. ormai ex ministro, della Repubblica Italiana, con la sua “maglietta della salute”.
A dargliela buona, possiamo dire che… non sapeva quello che stava facendo, ma da un ministro… allora in carica, sarebbe opportuno un minimo di riflessione… o è chiedere troppo ad un ministro?
Sono morte 11 persone a Bengasi… 11 vite umane che ora non ci sono più, per un gesto sconsiderato… di un (ex) ministro della Repubblica Italiana.
Il suo gesto, mette a rischio tutti noi.
Egr Direttore
scopro con amarezza che ormai si sta calpestando
qualsiasi cosa pur di accontentare i soliti noti,a molti evidentemente
sfugge un principio primario sancito dalla Costituzione:
Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con
la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
…………… omissis……….
Ma forse mi sbaglio io che pensavo,che illuso,di vivere in un paese "democratico",o forse dovremmo imparare un altra Costituzione?
Il ministro Calderoli lo sbaglio lo ha fatto sicuramente pensava
erroneamente di vivere in Italia….e gli sbagli si pagano.
La saluto cordialmente
Mauro Marchioni – Gallarate
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Il Ministro Calderoli, con la sua ultima trovata propagandistica, ha dimostrato una chiara intolleranza verso chi, secondo lui, avrebbe solo da imparare e nulla da insegnare.
Forse, essere Ministri, fa ritenere di essere i depositari di tutte le verità e questo autorizza ad ergersi giudici del pensiero degli altri arrogandosi il diritto di poterli offendere e dileggiare.
Personalmente posso non condividere alcuni aspetti culturali di una, tanto sparuta quanto pericolosa, componente fondamentalista Islamica, ma questo non mi permette di giungere alla derisione di principi in cui non mi riconosco correndo il rischio di colpire sensibilità che non lo meritano.
Penso che il desiderio di diventare “la notizia”, per accalappiare consensi, abbia fatto perdere il senso che dovrebbe governare in ogni rappresentante delle Istituzioni: la capacità di mediazione per l’apertura al dialogo e al confronto che ha come fine il miglioramento reciproco.
Se è vero, come è vero, che è nei fatti che si devono giudicare gli uomini, penso che tutti gli elettori di buon senso sapranno rimandare a casa coloro che, per nascondere le proprie inefficienze, provocano reazioni che arrivano a causare la morte di persone innocenti.
Alessandro Milani
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Buongiorno,
sono profondamente offeso ed indignato per il comportamento irresponsabile e criminale del Calderoni. Il suo gesto non ha offeso soltanto il mondo islamico ma anche il Popolo Italiano, ha offeso la civiltà.
Egli è da ritenersi responsabile non solo dei fatti di Bengasi ma anche di quanto potrebbe succedere agli Italiani nel mondo, non dimentichiamo che abbiamo molti nostri ragazzi in terre particolarmente critiche.
E’ ridicolo che il Presidente del Consiglio sostenga di non poter allontanare un suo ministro! Di fronte alla gravità, peraltro reiterata, Egli DEVE allontanarlo, lo deve per rispetto agli Italiani!
E’ inutile condannare le violente reazioni di facinorosi magistralmente manovrati; tutto ciò era prevedibile e si poteva e doveva evitare.
Ritengo che il Governo Italiano debba chiedere scusa ufficialmente al mondo islamico, chi l’ha offeso è un suo rappresentante ufficiale!
Mi auguro che il mondo islamico comprenda che Calderoni non è l’Italia e che gli Italiani non sono Calderoli.
Mi rammarico infine che le reti RAI abbiano reiteratamente mostrato il gesto scellerato, il diritto di cronaca va esercitato con equilibrio. Mostrare ripetutamente la scena non fa che contribuire a scaldare gli animi ed offre agli estremisti ulteriori argomenti di propaganda.
Distinti Saluti.
Milo Calvino
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Egregio direttore,
a pochi mesi dai gravissimi fatti del Parlamento europeo, dove l’Italia ed il Presidente della repubblica furono insultati davanti al mondo intero da un branco di parlamentari facinorosi, la storia si ripete. Questa volta è un ministro della repubblica a provocare un incendio nel mondo arabo, tradizionalmente molto vicino all’Italia, attraverso un gesto gratuitamente provocatorio e insensato, che colpisce la sensibilità di un mondo già in fermento, che agita gli animi, uccide le persone e getta fango su un Paese, il mio Paese, l’Italia, che è storicamente la culla dell’Occidente.
Per chi ha una coscienza civile non è più possibile sopportare in silenzio questa situazione che fa dell’Italia la Repubblica delle Banane.
Il governo di Silvio Berlusconi, che ha dato al dott. Calderoli la patente di ministro della repubblica, ha in questo senso responsabilità pesantissime, che sono a mio parere inconciliabili con la permanenza di Berlusconi al suo posto. Se ne deve andare. Subito. Oltre allo sdegno, come socialista non posso fare a meno di sottolineare che Bettino Craxi, il quale pure in vita non fu certamente un santo, si starà rivoltando nella tomba nel vedere a quale livello sia riuscito a scendere il suo amato Paese in poco più di dieci anni; né posso trattenere l’amarezza se penso che gli italiani hanno ampiamente preferito questa Italia a quella, che aveva i suoi brutti difetti, ma era davvero un’altra cosa.
Antonio di Biase
ABiotti
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