Casi di “blutongue” tra capre e pecore: ispezione straordinaria negli allevamenti del Varesotto

A Cadegliano Viconago casi sospetti che hanno fatto scattare l'allarme. Ats Insubria impegnata nei controlli.La malattia non è trasmissibile e non è pericolosa per l'uomo

Gregge di pecore a Bodio Lomnago

«Non c’è emergenza epidemica ma una situazione critica che si sta monitorando con un piano straordinario di sorveglianza». Così il Dirigente del Dipartimento veterinario direzione Welfare di Regione Lombardia Marco Farioli definisce i contagi di “blutongue” tra ovini e bovini.

Dall’agosto scorso, la malattia si sta diffondendo velocemente: da un focolaio a Bergamo e uno a Lecco, i casi si sono moltiplicati e diffusi anche in altre province da Como, a Varese a Pavia.

La “blutongue” non è malattia trasmissibile e non è pericolosa per l’uomo.

È una patologia infettiva ma non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori ematofagi.

Tutte le specie di ruminanti, domestiche e selvatiche sono recettive alla Bluetongue, ma non tutte si ammalano. Tra i ruminanti domestici, negli ovini la Bluetongue si manifesta clinicamente nella forma più grave, causando anche mortalità; nei bovini e nelle capre l’infezione decorre, salvo poche eccezioni, in forma subclinica, ovvero senza sintomi evidenti.

I moscerini trasmettono la malattia

Il ciclo biologico del BTV prevede la trasmissione da un animale ad un altro attraverso la puntura dei moscerini, la cui riproduzione e la successiva deposizione di uova avviene in habitat con caratteristiche specifiche, come ambienti fangosi, naturali (pozze piovane, margini di corsi d’acqua) e artificiali (campi irrigati, scoli di abbeveratoi).

Sul territorio sono state collocate della trappole, come prevede il piano di prevenzione nazionale, per tenere monitorata la presenza di insetti infetti. Al momento, però, i test sul territorio varesino hanno dato esito negativo.

I sintomi

Anche se tutte le specie di ruminanti sono recettive alla malattia, il virus colpisce prevalentemente gli ovini con una sintomatologia molto grave con febbre, scolo nasale ed edema della testa e congestione delle mucose della bocca.
Nei casi più gravi la lingua, ingrossata e cianotica, fuoriesce dalla bocca, da qui il nome di lingua blu dato alla malattia.

La prevenzione si effettua con i vaccini che, al momento, non sono disponibili e arriveranno per la prossima primavera.

A Cadegliano Viconago l’area monitorata

L’attività di ispezione straordinaria nella provincia di Varese ha identificato un’area a rischio con epicentro nell’area di Cadegliano Viconago. Da questa zona circoscritta gli animali non possono uscire se non dopo un’indagine che accerti lo stato di salute dell’animale. Per questo motivo, gli allevatori non possono muoversi liberamente se non all’interno dell’area già definita a rischio.

Al momento non esiste un allarme come per la peste suina e non esiste un ordine di abbattimento dei capi che possono sempre negativizzarsi. L’attività di monitoraggio è però finalizzata a contenere i focolai e gli eventuali contraccolpi negativi del settore zootecnico.

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Alessandra Toni
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Pubblicato il 17 Settembre 2024
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