Scambio acceso tra studente e presidente Anpi a margine di un incontro scolastico a Luino
L’episodio si è verificato al termine di una lezione con il professor Orecchia sul contesto storico degli anni Settanta

“La Prima Repubblica e gli anni Settanta: dal ‘miracolo’ alla ‘strategia della tensione’. Gli anni di piombo, il terrorismo e la risposta della democrazia” è il titolo dell’incontro che si è svolto lunedì 7 aprile a Palazzo Verbania di Luino con il professor Antonio Maria Orecchia, docente di Storia contemporanea all’Università dell’Insubria. L’iniziativa, promossa nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario della Resistenza, era rivolta agli studenti delle scuole superiori del territorio.
La lezione si è svolta regolarmente e ha suscitato interesse tra gli studenti, anche se nel finale non è mancato un momento di confronto acceso. Al termine dell’incontro, infatti, mentre alcuni ragazzi si stavano alzando per tornare in aula e altri si intrattenevano con il relatore, uno studente dell’ultimo anno si è rivolto al professor Emilio Rossi e alla presidente provinciale dell’Anpi, Ester De Tomasi.
Nel suo intervento, lo studente ha criticato il ruolo dell’Anpi, sostenendo che rappresenterebbe una sola parte politica e affermando che nella storia sarebbero esistite “più Resistenze”, tra cui quella comunista che – a suo dire – avrebbe puntato a sostituire una dittatura con un’altra.
La presidente De Tomasi è intervenuta, inizialmente rispondendo nel merito, ma il confronto si è presto inasprito, fino alla pronuncia della discussa frase, ripresa in un video diffuso informalmente: «Ti prenderei a sberle». Il fatto, isolato, si è concluso nel giro di pochi istanti.
In merito all’episodio, il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’istruzione e ha chiesto le dimissioni della presidente provinciale dell’Anpi.
Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera regionale Romana Dell’Erba, chiedendo le dimissioni di De Tomasi e, come già fatto dall’assessore alla Cultura Francesca Caruso, un intervento dell’Anpi nazionale.
Intanto alla presidente De Tomasi arriva la solidarietà dell’ANPI provinciale che, in una nota, spiega: “L’episodio citato dai mezzi di informazione, avvenuto tra
l’atro ai margini del Convegno di Luino, lungi dall’aggiungere elementi di dibattito che la Storia ha già acclarato con la sconfitta della dittatura fascista e la consegna al Popolo italiano delle libertà (compresa quella di espressione di cui, evidentemente, tutte e tutti possiamo giovare), appare una sciocca provocazione che non cancella quegli episodi sempre più frequenti, che nel nome di ordine e disciplina riproducono e richiamano violenza e intolleranza.”
Sulla vicenda interviene anche il Movimento 5 Stelle di Varese, che esprime vicinanza a Ester De Tomasi e all’Anpi, condannando la strumentalizzazione politica dell’accaduto. «La nostra democrazia nasce dal coraggio della Resistenza — scrive il gruppo territoriale — e ci opporremo, ora e sempre, a ogni tentativo di sminuirne il valore».
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Quando si vuole distorcere la storia della patria difficile non rispondere con metodi che ai nostri tempi funzionavano, Le sberle erano salutari; molto meno l’olio di ricino, le bastonate, le torture, gli assassini, le stragi.
a schiaffi si dovrebbe prendere il padre e/o il nonno di questo studentello di destra. poverino, ignora il fatto che, solo grazie alla Resistenza antifascista dei Partigiani c’è una Repubblica Democratica, c’è libertà di pensiero e di parola. esattamente il contrario di quanto succedeva durante il regime fascista. terrorismo: spero che qualcuno abbia ricordato che se i terroristi rossi sono tutti stati uccisi o arrestati, le stragi di piazza fontana, Brescia, Italicus stazione di Bologna, fatte da militanti di destra, sono ancor oggi senza colpevoli, con la complicità dello stato. coperte da menzogne e depistaggi