“Una diga necessaria ma con un ritardo pazzesco”
Parla Vito Tioli, imprenditore danneggiato da cinque alluvioni. Il 15 per cento delle imprese colpite non si è ripreso
Ha subìto cinque alluvioni in dieci anni, centinaia di milioni di lire di danni, pochi rimborsi. Tutto per colpa di un fiume che un tempo era “amico” e che oggi è diventato l’incubo di tanti imprenditori che lavorano sull’asta dell’Olona. Vito Tioli (nella foto), titolare di un’azienda galvanica – che si occupa cioè di cromature e rivestimenti metallici – a Torba di Gornate, una trentina di dipendenti, non ha dubbi. «Quest’opera arriva e sono contento, ma giunge con un ritardo pazzesco e in un momento preelettorale: speriamo sia la volta buona – spiega -. Le vasche di laminazione sono un lavoro importante per evitare che il fiume travolga, straripando, ciò che è presente a valle: boschi, strade, ma anche case e aziende».
L’imprenditore ha vissuto cinque inondazioni: 1992, 1995, 2000 e ben due nel corso del 2002. I rimborsi sono arrivati col contagocce, «e quando ho visto i soldi, come avvenuto nel 1998 per l’alluvione del 1992 (ma solo il 10 per cento dei danni), ho dovuto pagarci addirittura le tasse, dal momento che in bilancio figuravano come plusvalenze. Ma qualcuno è stato più sfortunato di me: delle 50 aziende colpite dalle acque, il 15 per cento non sono riuscite a rialzarsi e hanno chiuso» spiega con rammarico l’imprenditore.
Tutto per via delle acque dell’Olona, che non trovando dove andare dopo lo straripamento, seguivano il corso del fiume, ma fuori dagli argini. «Il problema è stato sempre rappresentato da temporali molto forti, ma anche da piogge della durata di una settimana che non permettono al terreno di assorbire l’acqua, che straripa dagli argini – racconta Tioli. Da qualche anno questo non succede, ma di certo non possiamo fare affidamento sulla fortuna. Occorre programmazione e intervento: mi chiedo come mai in Lombardia siamo così bravi a produrre ma meno a programmare il futuro del territorio».
Che fare allora? Quali opere in futuro per migliorare la situazione? «Ritengo che negli anni passati si sia investito a macchia di leopardo anziché privilegiare interventi diretti e mirati alle opere principali. Penso – e mi sembra che comunque il progetto sia indirizzato in questa direzione – che occorrano oggi vasche anche a valle di Gurone per limitare i danni anche a sud della diga».
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