Sono il migliore, ma non sono un secchione

Intervista ad Alessandro Moia il diciannovenne di Varese che ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il premio di miglior studente d’Italia

Alessandro Moia


Ha la erre moscia. Ama Calvino e Pirandello. Non crede in Dio, ma afferma che il «Cristianesimo è la migliore filosofia morale sulla faccia della terra». Alessandro Moia ha solo 19 anni e sa già esattamente cosa vuole dalla vita. Ha appena ricevuto dalle mani del Presidente della Repubblica il riconoscimento di «Alfiere del lavoro» quale migliore studente italiano ed è una delle 56 matricole che hanno superato il test d’ingresso alla Scuola Normale Superiore di Pisa, la più prestigiosa d’Italia. Decimo assoluto, primo nello scritto di fisica e quarto in quello di matematica.

Alessandro, lei è un secchione?
«No. La parola secchione ha un’accezione negativa perché è lo studente che studia tantissimo ma lo fa per il voto. L’impulso alIo studio per me è qualcosa di più profondo».

Cioè?
«È un atto di responsabilità verso se stessi e verso il mondo. Chi studia  è responsabile perché conosce e quindi puo’ affrontare la vita con pienezza».

Lei al liceo era uno studente brillante in tutte le materie, perché all’università ha scelto la facoltà di fisica?
«Ho sempre avuto vastissimi interessi. In particolare amo le scienze naturali, il pensiero logico formale e la matematica. La fisica è la giusta sintesi tra queste passioni».

Com’è andato l’esame di ammissione alla Normale di Pisa?
«L’orale di matematica è andato bene e anche quello di fisica, fino alla domanda sul moto del pendolo di Foucault nel doppio sistema di riferimento. Era una domanda a cui  non ero preparato in cui mi ero già imbattuto e che mi ero ripromesso di approfondire. Me l’hanno sbattuta in faccia».

Quindi nella vita esiste anche l’imponderabile.
«Certo, come in tutte le cose umane».

Ha trovato poi la soluzione al problema?
«Sì, appena sono tornato in albergo, in un’ora e mezza, l’abbiamo risolto io e un altro studente che poi si è classificato primo assoluto».

Chi è il suo matematico preferito?
«Cantor. La sua teoria degli insiemi è una bella rivoluzione. Lui ha fatto il più grande salto matematico nella storia e l’ha fatto contro tutto e tutti. E per di più da solo. Una grande apertura mentale».

Cosa pensa della scuola italiana?
«Io sono stato molto fortunato, ho avuto ottimi insegnanti soprattutto al liceo, ero nella sezione G. Certo qualche supplente lasciava a desiderare. Alla Normale di Pisa  il livello culturale è altissimo e molto stimolante. La dimostrazione che in Italia ci sono un’élite e un’eccellenza universitaria superiore ad altri paesi. La Normale è una fucina di creatività e intelligenza».

A Pisa alloggia nel prestigioso collegio Carducci. Come si sta?
«Bene. Alloggiamo in stanze singole, in modo che ogni studente possa studiare in pace. Non abbiamo restrizioni di orari, ma molti escono la sera perché nel collegio abbiamo a disposizione gratuitamente l’adsl più veloce d’Italia e qualcuno si perde giocando a World of Warcraft , un gioco di ruolo. La mensa, però, non è un granché».

Lei ogni tanto al liceo faceva lezioni speciali a cui partecipavano anche i professori. Non deve essere facile avere in classe uno come Alessandro Moia che potrebbe saperne più del professore.
«Un professore vero e serio è contento di essere stimolato dai suoi alunni».

C’è competizione nel ristretto gruppo di studenti ammessi alla Normale?
«C’è un clima collaborativo. Molti di noi, almeno i due terzi, si conoscevano già perché partecipavamo alle olimpiadi di matematica. I professori ci danno esercizi settimanali che dobbiamo fare in gruppo. Qui c’è anche Maria Colombo un’altra varesina che ha fatto il test con me ed è entrata alla facoltà di matematica».

Cosa vede nel suo futuro?
«Il mio sogno è fare ricerca nel campo della fisica teorica. Mi piacerebbe anche la carriera universitaria».

Le manca Varese?
«Moltissimo. Quando vivi fuori capisci perché la chiamano Città Giardino: l’aria, il verde ma anche l’arredo urbano. Niente a che vedere con Pisa».

di
Pubblicato il 26 Ottobre 2007
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