Docenti contro l’Invalsi: “Così si valutano i prodotti non i ragazzi!”
Il Cesp e il coordinamento dei docenti hanno proposto un convegno per spiegare le critiche a un modello che non mette al centro l'alunno
Nelle scuola di ogni ordine e grado si è ormai pronti ad affrontare i test INVALSI. Settimana prossima , il 7 e il 10, toccherà agli alunni della primaria, il 14 saranno impegnati i ragazzi di prima media, il 16 gli studenti del secondo anno delle superiori e il 17 giugno la prova per chi fa l’esame di terza media.
Il sistema è ormai rodato, anche sesono ancora molte le critiche che vengono mosse. Questa mattina, nell’aula magna della scuola Salvemini a Varese, il Cesp e il Coordinamento provinciale dei docenti hanno organizzato una mattinata di formazione sul valore di queste prove dal titolo “L’ossessione della misurazione nella scuola pubblica italiana: INVALSI e Sistema Nazionale della Valutazione”..
I giudizi sono molto negativi: si contesta soprattutto il modello scelto di "risposte a crocetta" per spezzoni di materie ( matematica e italiano): « Ormai la pedagogia ha dimostrato che si deve lavorare sull’intelligenza multipla – spiega una docente – Limitare ogni valutazione alla resa di settori parziali dell’apprendimento è riduttivo. È un modo di giudicare che rispecchia quello aziendale del prodotto, ma i ragazzi sono persone con personalità, pensiero, logiche individuali da non incasellare».
Che la scuola abbia bisogno di un sistema esterno e oggettivo di valutazione nessuno lo nega, ma la strada intrapresa è eccessivamente legata a dinamiche logico scientifiche che, secondo i docenti contrari, sviliscono lo studente: « Siamo convinti che anche i docenti vadano valutati – commenta una professoressa – ma ancora prima della valutazione andrebbe migliorata la loro preparazione. Com’è possibile che un insegnante non faccia nemmeno un’ora di psicologia e di pedagogia nella sua formazione?».
E mentre monta la protesta con i Cobas della scuola che annunciano tre giorni di sciopero, si diffondoni i sistemi per "aggiustare" i risultati: dalle assenze programmate degli alunni più deboli, agli "aiutini" a chni rimane indietro.
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