Regione e Whirlpool insieme per favorire la competitività
Firmato un protocollo tra la multinazionale americana e l'ente regionale per favorire l'attrattività e gli investimenti produttivi nel territorio lombardo. Maroni: «L'attrazione fatale della Svizzera la vinciamo solo se diamo fiducia alle imprese»

Competitività, ricerca e semplificazione sono le parole che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha utilizzato più volte nella sede di Whirlpool Emea di Comerio, durante la firma del protocollo di intesa tra la multinazionale americana, leader mondiale della produzione di elettrodomestici, e l’ente regionale “Per favorire l’attrattività e gli investimenti produttivi nel territorio lombardo”.
Si tratta di un modello che potrà essere adottato anche da altre imprese, non necessariamente grandi, perché riprende alcuni punti contenuti nello “Small business act“, principi guida per lo sviluppo delle pmi elaborati dall’Unione Europea, con una particolarità: non si tratta di un modello astratto, ma ritagliato come un vestito sul contesto territoriale. «Tutto ciò che è nelle piccole imprese lo si ritrova anche nelle grandi – ha detto Maroni – . L’accordo vuole favorie le best practice per tutte le imprese».
Il messaggio del presidente lombardo è chiaro: chi vuole investire in Lombardia deve trovare le condizioni migliori per farlo a partire dalla ricerca e dall’innovazione perché la Regione metterà a sistema le risorse che già esistono, favorendo la creazione di start-up innovative e stimolando la formazione. A questo proposito Maroni cita il professor Marco Biagi e la “life long learning”, cioè la formazione permanente e la riqualificazione dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. «I 250 milioni di euro che Whirlpool investirà nel territorio nei prossimi 4 anni – continua il presidente lombardo – serviranno a riassorbire anche 300 dipendenti».
«L’investimento che faremo su Cassinetta – ha aggiunto Davide Castiglioni, amministratore delegato di Whirlpool Europe – non aumenterà solo la capacità produttiva ma avrà ricadute positive per le piccole e medie imprese dell’indotto, per le nuove imprese innovative e per gli spin off universitari. Noi stiamo investendo sulle potenzialità di questo territorio».
Tra li strumenti che il protocollo ha individuato per favorire la competitività della imprese ci sono la contrattazione di secondo livello, in parte già sperimentata nelle imprese del Varesotto, e le aggregazioni di impresa, ovvero cluster, consorzi, reti, distretti tecnologici e sistemi produttivi. Un percorso che parte dalla sperimentazione pratica ma che ha in un progetto di legge «su libertà di impresa e competitività», presentato dall’assessore regionale Mario Melazzini, il suo punto di arrivo.
«Questo accordo – ha detto l’assessore – è il primo esempio, bisogna rilanciare l’attrattività della Lombardia per gli investimenti ma attrarre non è sufficiente, perché bisogna tenere attaccati i nostri imprenditori al territorio e liberalizzare l’attività di impresa riducendo il carico burocratico, dando sgravi fiscali, favorendo l’accesso al credito e garantendo maggiore efficienza della pubblica amministrazione e contemporanea riduzione dei costi burocratici».
A Malpensafiere questa sera il ministro Zanonato incontrerà gli artigiani e l’attrattività territoriale sarà uno dei temi principali da affrontare. Maroni, oltre alla riduzione delle tasse, un’idea per vincere l’attrazione fatale della Svizzera nei confronti delle imprese italiane ce l’ha: reintrodurre nel rapporto tra imprese e istituzioni la parola fiducia. «La competitività – conclude il presidente della Regione Lombardia – la si recupera se ci si fida delle imprese, i controlli si possono fare anche dopo. Non ci puo’ essere semplificazione senza fiducia».
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