Nuova biblioteca, “Cassani valuti bene, per il bene della città”
Il Partito Democratico difende la scelta di una nuova sede alle vecchie scuole di via Bottini: "Uno spazio moderno, anche per risolvere il degrado della zona"

«Il sindaco valuti bene il progetto, senza fare scelte avventate». Il Partito Democratico torna sul tema del recupero dell’edificio scolastico dismesso di via Bottini e sul progetto di trasferimento della biblioteca civica. Il sindaco Cassani ha confermato giovedì l’intenzione di cancellare il progetto, lasciando la biblioteca in piazza San Lorenzo e pensando ad un’altra funzione in prospettiva (una casa di riposo) per l’edificio di via Bottini.
«Siamo stati alla biblioteca di Tradate, cittadina che ha una biblioteca non enorme ma a scaffale aperto: una struttura decisamente più attrattiva, dove si può scoprire i titoli, entrare con curiosità. Questo è il futuro della biblioteca, spazi aperti per i libri, insieme con altre sale dedicate ad altre arti, come il cinema, la musica» dice Anna zambon, neo-consigliera comunale (diciottenne) del Pd (nella foto: la visita a Tradate).
«Spazi come questi non ci sono a Gallarate, dove la biblioteca è in un edificio storico di dimensioni limitate: l’edificio progettato da Paolo Mezzanotte, pregevole, è nato intorno al salone a palestra e solo dopo è stato adattato a biblioteca: i 900metri quadri della struttura oggi non consentono di realizzare la consultazione a scaffale aperto» (agli albori dell’amministrazione Guenzani c’era stata una petizione degli studenti che aveva sollecitato una soluzione).
«Anche l’idea di biblioteca multimediale al Maga proposta da Cassani è fuori dalla storia, in tempi in cui si legge e si consultano documenti attraverso gli smartphone» continuano i consiglieri del Pd. «I ragazzi che abbiamo incontrato dicono che vanno sì al Maga ma che preferirebbero anche spazi silenziosi e dedicati, per lo studio. Il Maga non è sostitutivo della biblioteca, puntare solo su quello spazio già in uso una scelta raffazzonata che non consente di individuare prospettive per la città»
Il Pd punta molto l’attenzione anche sulla possibilità di avviare il recupero di un edificio pubblico che si trova in pieno centro ed è oggi in condizioni di abbandono e di degrado. «Via Bottini consentirebbe di avere un luogo aperto a giovani, anziani, bambini: un luogo per tutti, che avrebbe anche il vantaggio di rivitalizzare una zona della città oggi a rischio di abbandono. È tutt’altra cosa rispetto alla piccola biblioteca attuale, è una potenzialità per la città e risponde ad un’esigenza concreta che esiste. A bilancio ci sono già due milioni da impiegare, per il primo lotto: consentirebbe di sottrarre al degrado un edificio e una zona della città».
«Noi – conclude Giovanni Pignataro, capogruppo del Pd – chiediamo al sindaco di ponderare bene le scelte che intende fare su questo progetto: chiediamo non scelte di piccolo cabotaggio, ma di prospettiva per il bene della città. In più se si decidesse di rinunciare alla biblioteca in via Bottini, si butterebbero via 200mila euro di progettazione».
La questione dei progetti è stata pià volte evocata: l’amministrazione Mucci, ai tempi del monocolore sostenuto da Forza Italia, aveva portato avanti un suo progetto, che riconosceva l’esigenza di un nuovo spazio dedicato, in quel caso incentrato sul recupero come struttura di Palazzo Minoletti. Certo è che oggi sul centrosinistra potrebbe essere rivolta la stessa accusa: quella di aver accantonato un progetto per motivi politici. «Chi ha fatto le perizie, dice che il progetto non risponde non solo alle esigenze di una biblioteca moderna, ma non risponde neppure minimamente allo stato reale dell’edificio. Quantificava in 2 milioni un intervento per cui servivano 6 milioni di euro. per rinforzare un edificio che fu realizzato in tempo di guerra, con materiali al risparmio. Sono state ragioni tecniche quelle che hanno portato a cambiare progetto, mentre quelle addotte adesso da Cassani – mi sembra – sono ideologiche».
Di qui l’appello finale del Pd: «Chiediamo di valutare bene la scelta, per il bene la città, anche con le modifiche che ritiene, anche perché il progetto può accogliere anche altre funzioni. E perchè consente di recuperare uno spazio oggi abbandonato: altrimenti qualcuno magari finirà davvero per farci un centro sociale (riferimento alla polemica di Cassani in campana elettorale). Chi è stato all’interno sa come è ridotta la struttura e come si spesso frequentata anche da gruppi».
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