Caro-rifiuti, niente mannaia sui commercianti
La maggioranza rivede i coefficienti 2001, diminuiranno i costi per gli esercenti. Utenze domestiche: tutto invariato
Bollette pazze, arriva il vaccino. L’amministrazione ha preso sul serio le proteste sul caro tariffa rifiuti e ha proposto nuove misure per il 2001. Una correzione a metà, perchè la Lega conferma la linea per le utenze domestiche, mentre accetta di rifare i conti per bar, alimentari, pizzerie e ristoranti. Questi avevano lanciato appelli disperati dopo aver ricevuto le prime bollettte relative al 2000. "Cambiate le tariffe o chiuderemo le attività". La città era sul piede di guerra e la maggioranza si é rimboccata le maniche per uscire dal vicolo cieco in cui si era trovata. Giovedì sera, durante la riunione delle commissioni bilancio ed ecologia, aperte anche al comitato Rifiutiamoci e ai Comunisti italiani, la Lega é uscita allo scoperto e ha presentato le sue proposte. Mano leggera con i commercianti, quindi, e via al cambiamento dei coefficienti di calcolo. Ne beneficieranno soprattuto le categorie che avevano ricevuto le bollette più alte a dicembre. Si tratta per la precisione di ristoranti, pizzerie, pub, mense, bar, caffè, pasticcerie, supermercati, panettieri, alimentari vari, plurilicenze alimentari e misti, ortofrutta, pescherie, fiori e piante, impermercati, banchi di mercato. In questo modo verrà redistribuito il totale delle imposte della città tra tutte le categorie. Obiettivo: ristabilire l’equità. Quanto ai probabili aumenti, rispetto ai pagamenti Tarsu del 1999, questi andrebbbero valutati alla luce dell’applicazione del Decreto Ronchi, che prevede di giungere in pochi anni alla copertura del costo del servizio a carico dei consumatori. Nel 2001 bisognerà pagare il 98,25% delle spese sostenute. Diverso il discorso sulle famiglie. La maggioranza leghista ritiene sostanzialmente congrue le bollette. I calcoli farebbero emergere un costo inferiore, uguale o poco superiore per il 60% dei cittadini. Le categorie davvero penalizzate sarebbero quelle numerose con abitazioni di pochi metri quadri. Su queste il comune si riserva di approfondire le singole posizioni. Per il resto, l’aumento di qualche fascia sarebbe compensato dalla dimunizione di altre. A questa decisione i comitati storcono un po’ naso. Lo spirito del Decreto Ronchi era infatti quello di legare i cittadini alla responsabilità verso il consumo, facendo pagare in base alla quantità di rifiuti prodotta. Così facendo, anche se i conti generali tornano, quelli di ogni famiglia non sarebbero precisamente rispondenti ai veri comportamenti. |
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