Una sfida insidiosa
Alle idee dei Popolari risponde Dario Ceriani, segretaio del'Usc
Riceviamo e pubblichiamo
E così gli amici Popolari e del Gruppo Indipendente (che strano nome per un gruppo, indipendente da cosa? Bah!) mi sfidano sul terreno scivoloso delle alleanze….nazionali ma, chi mi conosce, sa che non sono capace di rifiutare queste sfide e quindi raccolgo il guanto.
Ho detto “amici” perché la storia è storia e non posso rinnegare la comune matrice democristiana anche se un sciagura di radice democristiana, il bipolarismo (anche Mariotto Segni era un DC), ci ha portati ora su fronti opposti in nome della chiarezza e della semplificazione della politica. Davvero la politica si è semplificata? Come era grande la Balena Bianca, e tutti si sono presi un pezzo di eredità, chi i mobili, chi le lenzuola, chi le stoviglie!….
Ho detto “terreno scivoloso delle alleanze” perché, solo l’ipocrisia può far dire ai democristiani della diaspora…”Hic manebimus optime” (qui staremo benissimo…). Penso di interpretare il pensiero di molti, se così non fosse… sbugiardatemi!!
Ho detto “delle alleanze….nazionali” perché sono chiamato su un terreno che non apparterrebbe al segretario della lista civica USC, ma sottilizzare e distinguere vorrebbe dire fuggire e questi panni mi stanno stretti.
Ultimo commento prima di entrare nel merito: so di non essere bello ma chiedo a chiunque mi veda diventare mostro di avvertirmi in tempo senza tentennamenti!
Come giudico l’articolo della Lega Nord sul Città di Saronno?
Non dei peggiori, se penso a quelli che la Lega scriveva qualche anno fa quando il PPI ed il centrosinistra la corteggiavano, amoreggiavano e facevano giunte insieme (Caronno Pertusella ad esempio). E’ evidente a tutti oggi il percorso della Lega che la porta ad abbandonare le posizioni molto criticabili di quel passato e di questo tutti devono essere contenti, da qualunque parte guardino, alleati o avversari.
Non dei peggiori, se penso a quelli che oggi i maestri di pensiero tipo Berlinguer, De Mauro ed i loro consulenti prestigiosi ci presentano, vestiti di forbita dialettica, come la ricetta per la nuova scuola quando invece è la distruzione sistematica, pensata e cinica della nostra cultura e dell’idea di educazione come offerta di una esperienza dell’adulto al ragazzo. L’uomo che questi signori hanno in mente è flessibile ai cambiamenti, sa fare un sacco di cose, è docile alle richieste del principe di turno: politico, economico o culturale poco importa, basta che non abbia coscienza di esistere per un destino infinito. C’è un attacco preciso alla nostra identità culturale europea perchè per questi signori non è un patrimonio da tramandare ma un ingombro da cancellare con metodo scientifico (vedi le idiozie sui nuovi programmi di storia..) per un progetto di potere.
E qui davvero io grido con forza a tutti: Il sonno della ragione genera mostri!
La consapevolezza di questo pericolo enorme per la nostra società mi basta per collocarmi senza indugio nell’area del centro destra, anche se le tre i del Cavaliere per la scuola “inglese, internet, impresa” non mi bastano, anzi mi sembrano proprio scarse, ma almeno si potrà discutere della scuola di domani senza ideologie leniniste rivisitate sullo sfondo, perché di questo si tratta, per chi non se ne fosse ancora accorto.
E sulla solidarietà? Io dico alla Lega di rileggere le letture della Messa di domenica scorsa che proprio dicevano “…dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che vedi nudo, senza distoglier gli occhi da quelli della tua carne”. Alla solidarietà infatti come in ogni famiglia può e deve essere destinata una parte (marginale) delle risorse senza nulla togliere alla soddisfazione dei bisogni primari dei componenti la famiglia stessa. Detto questo, di fronte alla folla di poveri che preme alle nostre frontiere la politica deve avere il coraggio di dire fino a dove può arrivare e cosa non può accettare, cosa posso offrire a chi ha bisogno e cosa pretendo come rispetto delle regole e del diritto della mia casa, differenziando chi è ospite benvenuto e chi entra senza chiedere “…è permesso?”, fino alla durezza del rispetto della legge.
Per le inefficienze e gli sprechi cui la Lega fa cenno accusiamo anche noi questo governo che però, pasticcione come è, non risolverebbe quei problemi neanche azzerando il capitolo di spesa della solidarietà.
Per chiudere, i toni della Lega sono al solito rustici, un po’ grezzi ma non mi faccio impressionare molto da questi tentativi di emulare artigianalmente il leader; al contrario, come ho già detto sopra, quando sento toni flautati, sapienti e salottieri mi chiedo subito “dove è l’imbroglio?”.
Dario Ceriani Segretario USC
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