Un Comune contro il fumo
Resi noti i dati del questionario per i dipendenti comunali: il fumo è un problema soprattutto tra i lavoratori degli uffici, che vorrebbero in maggioranza proibirlo o consentirlo solo in appositi spazi
Forse i dipendenti comunali che fumano non hanno osato esprimersi nel questionario interno sul tema del fumo che la loro amministrazione ha distribuito ai 970 dipendenti, ma certamente i suoi risultati, pubblicati proprio a ridosso della giornata senza tabacco 2001, la dicono lunga sulla tolleranza dei loro colleghi rispetto a questo fenomeno.
Hanno risposto infatti in poco più della metà (è stato restituito il 55,46% delle schede), prevalentemente in età compresa tra i 25 e i 54 anni: il 65,8% degli intervistati si è dichiarato non fumatore, il 15,06% ha dichiarato di essere ex fumatore, per un totale di 80,86% di dipendenti tra i compilatori del questionario che attualmente non toccano sigarette. Un questionario quindi che, se forse non può considerarsi indicativo riguardo i dati dei fumatori – la relazione stessa ammette che quel 18% di fumatori dichiarati nel questionario, un dato ampiamente al disotto della media nazionale, è probabilmente segno che i fumatori si annidano tra coloro che hanno deciso di non restituire il questionario compilato – è certamente indicativo dei dati sul "fastidio da fumo" provato da chi invece non ha mai fumato o non fuma più.
E’ infatti il 77,88% a dichiarare di essere d’accordo ad proibire il fumo negli uffici, un dato che si somma a quello del 12,45% di coloro che consentirebbero il fumo, "ma solo in appositi spazi". Il 90,33% dei dipendenti intervistati, perciò, considera un fastidio che si fumi nel luogo dove anche loro lavorano, un dato che si inasprisce ancora di più quando si intervistano i dipendenti al lavoro in uffici chiusi, che vivono evidentemente più "sulla loro pelle" questa promiscuità.
Il risultato del questionario sarà innanzitutto quello di prendere provvedimenti più restrittivi negli uffici del comune, come ha confermato lo stesso sindaco che ha ricordato come verrranno prese e affrontate misure adeguate alle risposte.
"Quello del comune di Varese è un impegno nella lotta contro il fumo, in collaborazione con l’osservatorio sul tabacco, sempre crescente a partire dal 1998" spiega Anna Maria Bottelli, vicesindaco e assessore ai servizi sociali "Il prossimo passo sarà il progetto ‘Uffffa, ancora’ che vuole fare coinvolgere adolescenti e famiglie sul problema del fumo come mezzo non di divisione ma di dialogo tra loro"
"Quello di Varese è stato uno dei primi comuni ad accettare autonomamente il progetto no smoking, con grande senso di responsabilità" precisa Carlo Cis, responsabile provinciale dell’osservatorio sul tabacco, rivolgendosi al sindaco di Varese Aldo Fumagalli "E ancora più confortante è la risposta plebiscitaria a favore della proibizione del fumo nei locali di lavoro".
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