Chi era Mauro Consolandi, lo speleologo di Biella morto nella grotta Remeron
L’uomo era considerato una delle colonne portanti del locale gruppo del Cai. Era a Varese per un’escursione alla quale partecipava anche la moglie

Settantatré anni, una vita passata in giro per il mondo per questioni professionali, ma una passione da sempre nel cuore: le grotte. Era così Mauro Consolandi (nella foto), per una vita istruttore speleo del Cai di Biella morto sabato durante un’escursione nella grotta Remeron, a Comerio.
Il gruppo era partito dalla città piemontese ed era composto anche da persone con una preparazione di base per affrontare l’ambiente ipogeo.
Morto nella grotta Remeron di Comerio uno speleologo di 73 anni
Da quel che risulta l’incidente è avvenuto in uno dei “pozzi“ di cui si compone la Remeron, fuori dal percorso turistico. Nell’incidente sarebbe rimasta ferita anche una seconda persona, uno speleo di 52 anni finito in ospedale in codice giallo. L’escursione era partita di prima mattina e con Mauro Consolandi era presente anche la moglie.
In pensione da alcuni anni, Consolandi risiedeva a Brusnengo, paesino di 1800 residenti sempre in provincia di Biella. Una famiglia che amava da sempre la montagna e l’ambiente naturale, passione tramandata anche al figlio Federico, tecnico di Soccorso Alpino.
La vittima era molto conosciuta anche negli ambienti speleo della provincia di Varese che ricordano con rispetto la competenza maturata in tanti anni dall’istruttore piemontese.
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