Stop alla privatizzazione di Aspem
La Giunta ha deciso di interrompere la procedura per la cessione del 40% della società
Un miliardo gettato alle ortiche. La testa di un assessore. Anni di chiacchiere inutili. Un’azienda ferma a due anni fa con un piano industriale tutto da rifare. Un futuro pieno di incertezze.
La storia di Aspem riparte da qui. Alla faccia di tanti proclami e di tante attese. Il corridoio del salone Estense è stato solcato per ore dai massimi vertici dell’azienda in più di un Consiglio comunale aspettando le decisioni del parlamentino varesino. Ora tutto questo è storia passata. Storia inutile. La Giunta infatti nella riunione di martedì 20 novembre "ha deliberato di interrompere la procedura negoziata ad evidenza pubblica per la cessione del 40% del capitale azionario di ASPEM S.p.A., avvalendosi della facoltà prevista al punto 7 del bando di gara". Per prendere questa decisione si sono spesi altri soldi pubblici perché per "star tranquilli" un paio di settimane fa venne nominato un consulente legale esterno, il prof.Filippi Satta, docente ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università "La Sapienza" di Roma, che ha rassicurato il Sindaco sulla possibilità di interrompere la gara.
Le motivazioni ufficiali sono tutte espresse in un comunicato che afferma che "in sintesi, la Giunta ha ritenuto di preminente interesse pubblico il venire meno di uno degli obiettivi fondanti della gara, costituito appunto dalla tutela del principio della concorrenzialità, violando uno dei cardini posti dagli indirizzi del Consiglio Comunale nei suoi atti fondamentali a base della privatizzazione ASPEM S.p.A.
Inoltre, altro motivo fondamentale di interesse pubblico viene ravvisato nella reale e concreta possibilità di mutamento del quadro normativo di riferimento con il Disegno di Legge Governativo relativo alla Legge finanziaria per il 2002 che potrebbe comportare una sostanziale revisione delle stesse scelte strategiche che stanno alla base della procedura, con particolare riguardo al meccanismo della separazione della proprietà delle reti e della loro gestione nonché delle previste limitazioni della capacità operativa delle società erogatrici.
Tutto ciò ha deposto a favore di una scelta prudenziale di interruzione della procedura e di ripensamento strategico della stessa impostazione di "privatizzazione" di ASPEM S.p.A".
La domanda che suona spontanea è perché tanto tempo e tanta spendita di denari per arrivare a tale decisione. Ma la più inquietante è quella sul destino di quest’azienda che veniva sempre citato come uno dei "gioielli di famiglia". È ancora così?
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