Il cattolicesimo popolare torna in politica

L’obiettivo del nuovo gruppo è quello di "smuovere la città dal clima di apatia e disinteresse politico", nonchè dare voce al cattolicesimo popolare a Palazzo

Il movimento per le prossime elezioni amministrative non accenna a diminuire. Dopo la candidatura alla carica di sindaco, da parte del centrosinistra, del dottor Luigi Luce e le incertezze del centrodestra, questa volta a scendere in capo sono gli esponenti del cattolicesimo popolare della città. Alcuni cittadini hanno infatti rilasciato un comunicato in cui invitano tutta la cittadinanza a una assemblea pubblica volta a raccogliere i contributi «sia in termini di idee, sia di collaborazione, al progetto di dare una specifica voce al cattolicesimo popolare all’interno delle istituzioni politiche cittadine». L’assemblea a cui tutti potranno partecipare si terrà tra le mura della sala consiliare di Piazza Mazzini mercoledì 10 aprile alle 20 e 45.

«Come esponenti di quel cattolicesimo popolare che trova uno dei suoi padri in don Luigi Sturzo – spiegano i rappresentanti di questo nuovo gruppo – riteniamo che in un simile clima, ed essendo memori del dovere civico di partecipare alle decisioni del paese, a cominciare dalle elezioni per il Sindaco e il Consiglio comunale, non si possa non assumere una posizione. La nostra storia politica ci colloca, in questo momento, più vicini ad un area dove riteniamo meglio salvaguardati ed ascoltati gli interessi dei più deboli nel solco della dottrina sociale della Chiesa e del cattolicesimo liberale. Vogliamo conoscerci reciprocamente, smuovere la città dal clima di apatia e disinteresse, riproporre gusto e passione per la politica. Sarà un momento di confronto, di reciproco ascolto e l’occasione per prepararsi insieme all’imminente rinnovo dell’Amministrazione comunale».

L’obiettivo di questo gruppo di cittadini non si limita soltanto alle prossime elezioni: «L’idea, infatti, è quella di continuare, qualsiasi sia l’esito delle prossime amministrative, a lavorare perché i cattolici tornino sempre più attivamente a fare politica, ad interessarsi di politica, a seguire la vita del Palazzo, a preoccuparsi del futuro della città in cui vivono e a leggere il contesto cittadino secondo i principi della dottrina sociale». Promotori e ideatori dell’iniziativa sono Gianfranco Iemmo, Giuseppe Sofia, Ambrogio Colombo, Marco Bassi, Piero Bianchi, Sergio Beghi, Mario Broggi, Prestini Pietro, Sergio Minari, Cesare Martinelli, Mauro Prestinoni, Angelo Lomazzi e Andrea Locatelli. 


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Pubblicato il 05 Aprile 2002
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