Anche Tradate avrà il difensore civico
Quasi pronto il bando. Carignola (Ds): «ci deve essere la volontà politica di andare fino in fondo»
In arrivo a Tradate il suo difensore civico. Punto fondamentale nei programmi di tutti gli schieramenti nell’ultima campagna elettorale era la costituzione della figura del mediatore tra cittadini e amministrazione. Il difensore civico potrebbe così, in breve tempo, diventare una realtà come lo è già in molti paesi della provincia. I responsabili dell’amministrazione comunale stanno infatti redigendo, proprio in questi giorni, il bando con le caratteristiche che dovrà avere la persona incaricata di ricoprire questo ruolo. «Lo statuto comunale definisce dei criteri e delle caratteristiche ben precise per il candidato; è previsto, poi, che sia il consiglio comunale ad eleggere il difensore civico tra tutti coloro che avranno avanzato la propria candidatura – spiega soddisfatto il sindaco Stefano Candiani – Ho personalmente dato disposizione agli uffici comunali affinchè provvedano con la massima sollecitudine ad emettere il bando, secondo le disposizioni di legge. Ci tengo a sottolineare che l’amministrazione comunale si è attivata con premura per dare corso ad un preciso impegno elettorale. Ma sia ben chiaro a tutti che il difensore civico deve essere inteso come un’importante figura istituzionale, in grado di tutelare ogni cittadino indipendentemente dalle simpatie politiche». «Hanno rispettato i tempi di legge – spiega Luca Carignola, segretario cittadino dei Democratici di Sinistra che anche nell’ultimo consiglio comunale, svoltosi prima delle ferie, aveva sollecitato l’Amministrazione sulla questione – La definizione del bando è una cosa molto positiva e siamo alquanto soddisfatti. Ma ci deve anche essere la volontà politica di nominare questa figura. Cercheremo anche noi di contattare persone che siano in grado di ricoprire questo ruolo, ma siamo disposti a modificare lo statuto comunale per rendere la carica più accessibile. La città ha bisogno che sia istituita questa figura. Alla base di tutto, però, ci deve essere la volontà politica di tutto il consiglio». |
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