Tutto come da copione: poltrone aumentate turandosi il naso

Via libera ai nuovi assessorati ma nessuna spiegazione (o quasi) da parte della maggioranza sull’imbarazzante decisione

Un voto espresso turandosi il naso: così la maggioranza del consiglio comunale di Varese ha detto sì all’aumento da 10 a 12 del numero degli assessori che siederanno in giunta. Alzata di mano compatta da parte dei partiti della Casa delle libertà ma, ad eccezione di quella del capogruppo leghista Cerini, nessuna dichiarazione di voto a sostegno della decisione. Una decisione, lo ricordiamo, che aveva raccolto commenti sdegnati nell’opinione pubblica, sui mass media e molti mugugni all’interno della maggioranza stessa. Prova ne sia che sempre Cerini, durante il dibattito, ha chiesto il soccorso da parte di colleghi del centrodestra, soccorso che però non è arrivato. Perché le poltrone del governo Fumagalli passano da 10 a 12? Semplice, per questioni di equilibrio interno alla maggioranza, di lottizzazione se vogliamo usare un termine più brutale. Ieri sera, per fortuna, non si è fatto ricorso a formule paravento e un tantino ipocrite come la necessità di dare migliore attuazione al programma ma la sostanza non è cambiata. L’opposizione ha tentato un ultimo assalto al provvedimento; Biancheri (lista Fassa) aveva chiesto il voto a scrutinio segreto sul punto, richiesta respinta anche perché il regolamento prevede questa procedura solo su delibere riguardanti persone. Per il resto i diessini Mirabelli e Cacioppo e Alfieri per la Margherita hanno rinnovato la loro contrarietà alla decisione parlando di “modifica indecente”, “spreco di denaro pubblico” e “mancato rispetto delle istituzioni e dei cittadini”. Nessuna replica da parte della giunta, scena muta dai banchi della maggioranza ad eccezione del capogruppo leghista Cerini: «C’è stata una distribuzione di deleghe tra gli assessori che oggi ci costringe a portare il loro numero da 10 a 12: non possiamo lasciare scoperti settori come la cultura o i lavori pubblici ». Motivazione fragile e che lasciava trasparire la realtà delle cose: occorreva accontentare le richieste dei partiti e si è giocoforza arrivati a questa imbarazzante situazione in cui il governo della città deve aumentare i posti di potere in un periodo in cui mancheranno soldi per i compiti istituzionali dell’ente. A questo punto però l’ex sindaco Raimondo Fassa ha tentato l’ultima sortita: «Se il problema, come ha detto Cerini, è la distribuzione delle deleghe e se queste fanno capo al sindaco, bene: che Fumagalli redistribuisca gli incarichi tra gli assessori ed eviti l’aumento delle poltrone». Ma dallo scranno del primo cittadino non è arrivata una sillaba di risposta. Voto palese, dunque, e maggioranza che ha prevalso per 23 a 14. ordini di scuderia rispettati, insomma, orecchie tappate alle furenti critiche ma come si diceva, anche naso tappato. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2002
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