«Poste al collasso: serve personale»
Provincia – Uffici postali aperti a singhiozzo, personale in provincia sotto organico di 100 dipendenti. Ritardi soprattutto al nord. Il senatore Pellicini scrive al ministro Gasparri
Uffici postali aperti “a singhiozzo”, personale in provincia sotto organico di un centinaio di dipendenti, lettere che non arrivano o che giungono con settimane di ritardo. È la situazione degli uffici postali della provincia, lamentata da molti comuni e segnalata anche dal senatore Piero Pellicini al ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri. La situazione è tragica soprattutto nell’alto Varesotto dove si lamentano forti ritardi nella consegna di lettere, raccomandate e bollette.
Non è la prima volta che in provincia si presenta il problema dei ritardi della posta e la situazione sembra aggravarsi sempre più. A gennaio nel sud della provincia, più precisamente a Castiglione Olona, era persino stato detto ai cittadini di andarsi a prendere le lettere all’ufficio. A febbraio, la stessa sorte era capitata alle poste di Comerio, mentre da Malnate e Buguggiate erano giunte in redazione diverse mail di cittadini esasperati. Adesso la situazione dell’alto Varesotto, aggravata dall’ondata dei turisti che aumenta notevolmente la mole di lavoro degli uffici, peggiora ulteriormente. Il tutto perché il direttore Varese è stato costretto a «disporre la chiusura a giorni alterni di diversi uffici con la consegna a singhiozzo della posta» scrive Pellicini nella lettera inviata al Ministro Gasparri.
Recentemente il direttore delle Poste di Varese, Roberto Locuratolo, e la responsabile delle pubbliche relazioni per la provincia di Varese, Laura Orlandi, hanno incontrato il presidente della Comunità Montana e i sindaci di diversi comuni. «Il direttore che ha preso possesso dell’ufficio da circa un mese ha dovuto applicare le disposizioni del precedente direttore – scrive Pellicini al ministro Gasparri – Disposizioni che prevedevano un drastico taglio degli orari di apertura degli uffici durante il periodo estivo, a causa di un organico provinciale inferiore di cento unità rispetto a quelle previste per il fabbisogno della provincia. Situazione aggravata ancora di più dal periodo feriale, tenuto conto della necessità del personale di andare in vacanza».
Infatti, secondo la legge i dipendenti delle poste devono fare almeno due settimane continuative di ferie. «I comuni del Lago Maggiore, durante l’estate, vedono il triplicarsi della popolazione, per la presenza di un fortissimo turismo che aggrava ulteriormente il disagio anche ai turisti presenti stabilmente sul lago Maggiore – prosegue Pellicini – Locuratolo ha dato rassicurazione che non sarà chiuso nessun ufficio e che a settembre si tornerà alla normalità».
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